NOLA- Il movimento “Città viva” l’ha definita una “vicenda inquietante”. Un storia di mancate autorizzazioni in cui a mettere lo zampino c’è anche la politica. Il 17 gennaio, data consacrata al culto di Sant’Antonio Abate patrono degli animali, nei paesi vesuviani e del Nolano è tradizione l’accensione del falò propiziatorio, il fucarone che cancella il peggio del passato e propizia il nuovo. A Nola è di rito l’accensione nella piazza dedicata proprio al santo amico degli animali, ma quest’anno qualcosa è andato storto. A poche ore dall’accensione, ci si accorge che mancano le autorizzazioni, o meglio che le autorizzazioni sono “sbagliate”, e i vigili del fuoco (come si affrettano a sottolineare dal Comune) negano il placet. L’intervento delle forze dell’ordine ed il niet all’accensione del fucarone generano, come era immaginabile, malumori e polemiche tra organizzatori ed amanti della tradizionale kermesse intorno al fuoco bene augurante. Ma scoppia anche il caso politico. A Nola si vota tra pochi mesi, ed anche il fucarone può essere oggetto di dibattito e di dardi incrociati. LO fa capire chiaramente Geremia Biancardi sul suo profilo facebook quando chiama a raccolta i fans “in chat” per rispondere a saluti e domande e ad una domanda (contenuta in un commento visibile) sul perché sia stata negata l’autorizzazione al falò risponde diretto: “Purtroppo era stato autorizzato da Paolino Santaniello che è dirigente non competente in materia”. Paolino Santaniello è uno dei candidati a sindaco che sfideranno Biancardi alle prossime votazioni. Eccesso di trasparenza del primo cittadino o “zeppata” al contendente? Di certo molti l’hanno letta come frecciata che ha trasformato anche il fucarone in tema (pre)elettorale. Come lo ha trasformato Città viva che, in una nota su Facebook, commenta: “Qualcuno nell’amministrazione comunale ha orchestrato tutto questo per impedire la festa”.