
di Carmela Iovino
CIMITILE- Ritorna, all’ombra delle Basiliche Paleocristiane, la tanto amata festa patronale in onore di San Felice in Pincis. Dopo la tradizionale e consueta processione della mattina del 14 gennaio, giorno in cui si commemora il santo portandone il sacro simulacro per le strade principali del paese, accompagnato dal canto dolce e allo stesso tempo solenne dei bambini delle scuole elementari del luogo, che intonano l’“Inno a San Felice”, arriverà domenica prossima, 26 gennaio, l’altrettanto tradizionale “Ottava”, proseguimento e conclusione dell’amata festa religiosa, che si tiene circa otto giorni dopo la giornata dedicata al Santo (da qui il nome della festa). Una manifestazione insieme religiosa e folkloristica quella dell’Ottava cimitilese, dove sacro e profano si fondono senza particolari contrasti, donando alla popolazione del piccolo paese del Nolano, fortemente affezionata al proprio Santo Patrono, emozioni profonde e indimenticabili. Una festa che si snoda dalle prime luci del mattino, quando, alle 8, nella Parrocchia “San Felice in Pincis”, il vescovo della diocesi nolana, Beniamino Depalma, celebra la santa messa al cospetto della statua di San Felice e dei numerosi cimitilesi che ogni anno accorrono in chiesa quel giorno per onorare il loro Patrono, fino in serata, con gli ultimi fuochi pirotecnici che chiudono, in località “Pizzone” (l’estremità del paese), la manifestazione. Modificato in parte, e prolungato, quest’anno, il percorso della processione che sfila per le strade del paese dopo la celebrazione eucaristica, accontentando le richieste degli abitanti dopo le polemiche degli anni scorsi, quando il parroco di Cimitile, Don Cosimo Damiano Esposito, aveva deciso di abbreviare i tempi della festa, in accordo alle disposizioni del Vescovo di Nola. Un ritorno alla tradizione che farà certamente piacere ai Cimitilesi. La processione sfilerà, poi, fino a tarda mattinata, quando, verso l’una, ritornerà in parrocchia, dove la statua di San Felice verrà nuovamente riposta a fianco all’altare, dov’è esposta dal 5 gennaio. Dopo una breve pausa, la stessa processione riprenderà nel pomeriggio, intorno alle 16, per poi ritirarsi definitivamente verso le 21. Alla manifestazione religiosa, però, si accompagnerà, come già detto, quella folkloristica, con le tanto attese “batterie” che ogni rione del paese organizza per onorare il suo Santo Patrono. E sarà un tripudio di suoni e colori, con fuochi pirotecnici che si susseguiranno da mattina a sera nelle varie zone di Cimitile, sparati davanti al simulacro del Santo, che viene girato verso i fuochi d’artificio come ad assistere anch’egli a quello spettacolo per lui messo in atto. Per i più ortodossi potrebbe sembrare un’usanza anche un po’ blasfema ma tanta è l’emozione che gli abitanti del luogo provano in quei momenti e di sicuro il tutto è eseguito sempre e solo in nome di quella fede per il proprio Patrono che da sempre contraddistingue il popolo che vive sotto le Basiliche Paleocristiane.