di Carmela Iovino
NOLA- E’ un clima elettorale quello che si respira in questo periodo nella città dei gigli, presto alle prese con le nuove elezioni comunali, ed ecco che un nuovo partito si affaccia all’orizzonte della politica locale, pronto a dar battaglia. E’ il “Nuovo Centro Destra”, nato dalle divisioni interne al “Popolo delle libertà” che dall’ambito nazionale si riflettono ora anche nel locale, presentato stamane a Nola presso l’Hotel “Giordano Bruno”. Presenti alla conferenza-stampa i consiglieri di maggioranza del Comune di Nola Francesco Maggio, Luigi Sommese e Antonio Annunziata, l’assessore Erasmo Caccavale e gli onorevoli Franco Nappi e Gioacchino Alfano.
Obiettivo comune dei politici, creare un nuovo partito radicato sul territorio locale, aperto e concretamente vicino ai cittadini, alle loro esigenze e ai loro bisogni. Questo, infatti, sostiene il consigliere Maggio, “l’unico modo per vincere e convincere a Nola”. Anche per l’assessore Caccavale il segreto per uscire dallo “stato di appiattimento” attuale del Nolano, dovuto a suo dire all’“assenza dei livelli superiori sul territorio”, e “rilanciare il territorio”, è quello di “seguire le istanze dei cittadini” e “riappropriarci del ruolo che ci spetta” in quanto politici. Ottimista il consigliere regionale Nappi sul successo del progetto suo e dell’onorevole Alfano: “Il Nuovo Centro Destra sarà molto competitivo, a Nola faremo un listone e non un listino come alcuni dicono”. L’onorevole, poi, ribadisce l’intenzione di realizzare un “partito dal basso”, vicino ai cittadini, e aggiunge: “Per noi conteranno prima di tutto i meriti”.
Solidarietà espressa, poi, all’“amica” Nunzia De Girolamo [ex Ministro delle Politiche Agricole, recentemente dimessasi dal suo incarico nel Governo Letta, n.d.r.], a suo avviso “vittima di una macchina del fango”: “Lei rimane con noi nel Nuovo Centro Destra e avrà un posto di responsabilità al suo interno”. Il deputato Alfano, dal canto suo, ha spiegato le ragioni della scelta di aderire al nuovo partito della destra moderata, che non vanno ricercate nella volontà di far cadere il proprio leader, Silvio Berlusconi, quanto piuttosto nella consapevolezza che “non potevamo far cadere il governo”. Anche l’onorevole, poi, torna sul progetto di un partito costruito “dal basso”, spiegando che “un partito dall’alto è il più facile, il migliore” perché c’è un solo leader che “comanda” mentre gli altri eseguono, ma un partito dal basso è più efficace e democratico e può fare “il bene del territorio”.
Alfano parla di una vera e propria “rivoluzione storica” attuata dal Nuovo Centro Destra, un partito che apparirà come una “squadra”, che “lavora” e s’impegna per un territorio “leale”, la cui opera sarà verificata di volta in volta “sul campo”. E lui, da coordinatore regionale, vestirà i panni dell’allenatore, “non del Presidente”, per fare in modo che la “formazione” scelta funzioni: “Non voglio essere il padrone, voglio servire questa squadra”. D’obbligo il paragone con il Partito Democratico, anche se sul versante opposto: “Il Pd, con il meccanismo delle primarie, ci assomiglia, anche se ha usato, a differenza nostra, la forza mediatica”.
La volontà del Nuovo Centro Destra, invece, è “investire seriamente sul territorio”, senza necessità di sfruttare la forza mediatica ed economica, “come hanno fatto finora i partiti”. “Siamo l’unico partito tra i grandi – chiosa Alfano – che vuole partire da voi”. Sulla scelta dei candidati, infine, ancora nessuna anticipazione e per quanto concerne le primarie, strumento peculiare di un partito “dal basso”, l’onorevole risponde: “Il problema è il tempo che ci condanna, perché dobbiamo fare le liste entro Aprile; noi vogliamo solo costruire un partito che sia compatibile con la volontà del territorio e sceglieremo senza dubbio la soluzione migliore”.
