NOLA – Ottimo lavoro degli inquirenti e delle forze dell’ordine”. Con queste parole il deputato Massimiliano Manfredi, componente della Commissione Antimafia ha commentato l’operazione contro il clan Contini condotta ieri e che in particolare a Nola ha portato all’arresto di 9 persone e al sequestro di beni e società per un valore di milioni di euro. Coinvolta anche la ditta cui il Comune di Nola aveva affidato la gestione delle strisce blu che operava in prorogatio con un affidamento diretto e senza la certificazione anti-mafia perchè l’importo sarebbe inferiore alla soglia prevista per renderla obbligatoria. “La criminalità organizzata – ha commentato Manfredi – è ancora più difficile da combattere quando si insedia nelle maglie della pubblica amministrazione ed è la più pericolosa perché inquina dall’interno le istituzioni che dovrebbero essere al servizio della legalità negando di fatto l’accesso alla res pubblica dei cittadini onesti e all’impresa delle ditte in regola”. “In attesa che la magistratura faccia il suo corso e che i responsabili paghino anche la politica deve fornire delle risposte. Prima di tutto deve alzare la guardia in particolare in tutto il nostro territorio visto il numero nell’ultimo periodo molto frequente di rapporti malati con le strutture pubbliche. Si rende sempre più necessario l’uso di strumenti quali ulteriori certificazioni da affiancare alla vigente certificazione antimafia, così come stiamo cercando di fare ad esempio in materia ambientale con un odg apposito per escludere dagli appalti per le bonifche quelle ditte che pur avendo superato l’esame dell’interdittiva antimafia hanno però consumato in maniera definitiva reati ambientali”. “Al fine di consentire ai Prefetti e ai loro uffici che già compiono un lavoro importante di poter fare verifiche necessarie in tempo reale – ha concluso Manfredi – evitando di arrivare involontariamente al silenzio assenso per via della farragginosita dei controlli ed evitando così che l’introduzione di ulteriori cerificazioni paradossalmente sia controproducente bisogna costituire black list nazionali in rete informatizzata”.