AVELLA- Batosta fiscale ad Avella. L’accusa arriva dal gruppo consiliare “Centrosinistra per Avella”, rappresentato in Consiglio da Pellegrino Palmieri. Secondo lo studio effettuato dal movimento, attualmente un cittadino avellano paga per il consumo di acqua annualmente 198, 75 euro per un consumo medio annuo (secondo dati Istat) di 175 mc. Se lo stesso cittadino dovesse invece pagare la tariffa all’Alto Calore, gestore del servizio negli altri comuni irpini, pagherebbe circa 50 euro in meno: 147, 56 euro. Una differenza sostanziale che fa ridare allo scandalo l’opposizione: “Visto che il servizio è scadente- tuona Palmieri- a cosa si devono questi aumenti? Cosa fa il Comune con questi soldi?”.
La diatriba sul costo del servizio idrico segue quella recente sull’avvio delle strisce blu in alcune zone del paese. Una tariffa oraria di 60 cent per circa 200 stalli che, secondo la minoranza, costituisce un ulteriore balzello che peserà sulle finanze delle famiglie avellane. “Centrosinistra per Avella” ha annunciato una assemblea cittadina sull’argomento tasse.
Il cal
colo di Palmieri: