di Bianca Bianco
CASAMARCIANO- Santa Maria del Plesco donata al Comune di Casamarciano. La notizia data in anteprima ieri da ilgiornalelocale.it è stata accolta con entusiasmo nella cittadina delle nocciole e del teatro. Per molti quella chiesa è un simbolo della propria infanzia, della spensieratezza, dei momenti di condivisione collettiva. Santa Maria del Plesco è anche il simbolo di un paese che si riscopre comunità, perché rappresenta i ricordi mai ingialliti di tutti i casamarcianesi ed il gioiello più bello del patrimonio artistico, culturale ma anche morale della cittadina.
Ottenere dalla famiglia Mercogliano la donazione di parte del prezioso edificio sacro è stato dunque un risultato importante. Lo conferma il sindaco Andrea Manzi che spiega come si è arrivati a questa donazione dopo anni di contatti con la proprietà (i Mercogliano sono i proprietari di tutta la struttura dal 1925) e cosa diventerà.
Sindaco, dopo un lungo periodo di confronto e mediazione, gli eredi Mercogliano hanno deciso di donare il 76% della Chiesa all’ente che amministra. Come siete riusciti ad ottenere questo risultato?
“Ci siamo riusciti solo grazie la nobiltà d’animo degli eredi di Giovanni Mercogliano che con questo gesto hanno voluto rendere indelebile nella comunità di Casamarciano il suo ricordo e il suo amore per la nostra terra. Noi tutti gli saremo eternamente grati, costituiremo una fondazione culturale che porterà il suo nome”.
Come mai il 76%?
“ Corrisponde alla quota ideale di proprietà di alcuni tra i proprietari che per ovvia opportunità di riservatezza non mi sembra il caso svelare anche perché sono certo, in seguito, anche gli altri seguiranno il loro esempio”.
Che valore economico e che valore simbolico ha questa donazione per il Suo Comune?
“Una bene del genere non può essere valutato in termini economici, ma ha sicuramente un valore simbolico quantificabile. Sì, perché quella Chiesa rappresenta lo snodo culturale, artistico e storico di Casamarciano”
Una volta avuta la disponibilità del sito, verranno avviati lavori di restauro? Con soldi pubblici o sponsorizzazioni?
“Certo, ci occuperemo della sua conservazione e del suo restauro. Non solo perché desideriamo riportarla al suo splendore, ma anche perché ce lo chiede la Sovrintendenza . Per quanto riguarda i fondi, li troveremo certamente. Abbiamo diverse idee al riguardo”.
Cosa diventerà la Chiesa nelle intenzioni dell’amministrazione?
“Un centro culturale permanente dell’area nolana. Dovremo discuterne con gli altri proprietari e soprattutto con la Sovrintendenza trattandosi di un bene vincolato”.
La storia dell’edificio è lunga e purtroppo, negli ultimi anni, piena di ferite a causa del vandalismo e delle spoliazioni subite. Come arginerete questi fenomeni?
“Faremo tutto quello che è nella nostra disponibilità per tutelarlo. Da subito la messa in sicurezza ed assicureremo la dovuta vigilanza. Ripeto: è e sarà il nostro bene più prezioso”.