di Nello Lauro
Uno sfogo. Una lezione di politica. Tutto nascosto (non tanto bene) nella delusione di chi aveva sposato un nuovo progetto salvo poi pentirsi pochissimo tempo dopo. Aspira il suo sigaro Nicola De Luca, ex vicepresidente della provincia di Napoli, con la consapevolezza che il progetto “Paese Futuro” che portò nella scorsa primavera l’attuale sindaco Raffaele Arvonio a stravincere le elezioni, è naufragato, almeno secondo le idee di uno dei padri putativi del progetto politico diventato prima capo di gabinetto del primo cittadino per poi dimettersi per manifesta indifferenza. “Da un po’ di tempo a questa parte, Cicciano vive uno dei periodi più bui della sua vita politica e amministrativa: sono avvenute e stanno avvenendo cose, fatti e fattacci nella vita istituzionale, pubblica e democratica del nostro paese mai viste, mai immaginate e mai pensate” afferma De Luca. “Da un decennio non si riesce a sciogliere “il bandolo della matassa” e non si riesce ad avere una classe dirigente consapevole e cosciente del ruolo e dei compiti che spettano a chi ricopre una carica pubblica affidatagli dal mandato elettorale grazie al consenso dei cittadini. Vorrei ricordare a qualcuno, se non a più di uno, che è vero che contano i numeri per essere eletti ma questo non basta: bisogna essere forniti – afferma il navigato politico ciccianese – di un’etica e una morale pubblica da contrapporre ai fenomeni diffusi di illegalità nella sfera delle pubbliche funzioni e pubbliche responsabilità, educazione, senso istituzionale, senso civico, rispetto verso i cittadini, verso i colleghi consiglieri anche se a volte dissentono e non vogliono far parte del coro (riferimento preciso all’ultimo caso del consigliere comunale Veria Vassallo espulsa dalla maggioranza, nda), e soprattutto verso gli oppositori che hanno il diritto-dovere di far sentire il loro dissenso e svolgere il proprio ruolo di controllo e di stimolo alle proposte programmatiche e progettuali che la maggioranza mette in atto”. Un lungo sfogo quello del socialista De Luca che è un fiume in piena: “Chi deve decidere il futuro del proprio paese (la maggioranza) da un punto di vista politico, culturale, economico, sociale e di prospettive d’avvenire per il bene della collettività, deve dimostrare di avere idee, proposte, intenti e contenuti chiari e precisi, e non solo parole e chiacchiere che trovano il tempo che trovano. Tutto questo si dimostra proponendo e attuando atti veritieri, concreti, leggibili, trasparenti e legali e che vanno nell’unica direzione del “fare bene il bene comune” e non di parte, nè facendo trasparire favoritismo spicciolo e di poco conto a favore di pochi intimi, di amici e parenti, consapevoli di trarre profitto elettorale e di consensi grazie al ruolo di amministratore pubblico a cui siete stati designati democraticamente a svolgere nel rispetto della legalità, delle leggi vigenti e nella massima trasparenza”. “Cicciano ha bisogno di tutti: cittadini, associazioni, partiti, comunità scolastica e comunità ecclesiastica per vedere se tutti insieme riusciamo a creare un clima di distensione e di pace sociale, solo così con il contributo di tutti possiamo uscire da quell’atmosfera stagnante e spregevole che sta affossando la nostra comunità, vedi non ultimo il raid incendiario nei confronti di due rappresentanti del gruppo di opposizione. Cicciano – conclude De Luca – deve voltare pagina con la democrazia, la partecipazione, la consapevolezza del momento delicato che attraversa e non con accuse, calunnie, intrighi, menzogne, pettegolezzi, sfide, prevenzione e preconcetti, arroganza e prepotenza. Nè mandando al rogo chi dissente democraticamente da un modo monocratico di far politica e gestire la res pubblica”.