NOLA- Hanno tentato di mettere a segno un colpo, nel primissimo pomeriggio di ieri, all’interno di un’abitazione in Nola, approfittando della momentanea assenza della proprietaria ma, sono stati bloccati ed arrestati dagli agenti del Commissariato di Nola.
A.G. e R.S., entrambi di 39 anni, con la complicità di A.F. di 35anni, quest’ultimo con funzioni di “palo”, tutti e tre di Nola, sono stati bloccati ed arrestati dai poliziotti, proprio mentre erano intenti a fuggire, dopo aver messo a soqquadro un appartamento, dal quale avevano portato via oggetti e preziosi in oro ed argento.
A.G. ed R.S., giunti a bordo dell’auto di A.F., mentre quest’ultimo s’intratteneva a parlare con una vicina della vittima, a scopo di distogliere ogni sospetto, hanno raggiunto il primo piano e, dopo aver forzato la porta d’ingresso, si sono introdotti nell’abitazione.
I poliziotti, giunti sul posto grazie alla segnalazione dei vicini, che avevano udito dei rumori sospetti, hanno subito notato A.F. a bordo della sua auto.
Quest’ultimo, grazie alla testimonianza della signora con la quale si stava intrattenendo a parlare, che avallava il suo alibi circa il fatto che non si era mosso di lì, è stato arrestato successivamente dagli agenti. Inutile il tentativo dei due, dopo aver scavalcato un muro di cinta, di nascondersi all’interno di un deposito per attrezzi agricoli.
Gli agenti li hanno bloccati e, da una bonifica effettuata lungo il tragitto utilizzato per la fuga, hanno rinvenuto una borsa contenente oggetti in oro ed argento, trafugati all’interno dell’abitazione.
Nel cortile, è stato rinvenuto un palo in ferro di 1 metri di lunghezza, utilizzato per forzare la porta d’ingresso e, nei pressi del deposito di attrezzi, un telefonino di marca Lg, risultato appartenere ad A.G., così come anche le tracce ematiche trovate su di uno straccio, utilizzato dall’uomo per tamponarsi una ferita al dito. L’alibi che si era creato A.F., però, ha retto poco.
I poliziotti si sono accorti di una telefonata intercorsa tra lui e R.S., proprio effettuata per avvisare i complici della presenza della polizia. A.F., infatti, è stato rintracciato ed arrestato così come i complici. Sottoposti al regime degli arresti domiciliari, stamani, saranno processati con rito per direttissima