NOLA- A pochi giorni da uno degli appuntamenti più importanti per la cultura nolana, la settimana Unesco al termine della quale la Festa dei Gigli entrerà nel patrimonio mondiale dei beni immateriali insieme alle feste di Viterbo, Sassari e Palmi, l’Associazione nolana “Giordano Bruno” sgancia una bomba (dialettica) sul Comune di Nola e sull’Assessorato ai Beni culturali gestiti da Cinza Trinchese.
Un manifesto che sottopone al fuoco di fila di accuse e polemiche sulla politica culturale nolana la maggioranza che per cinque anni ha governato la città di Giordano Bruno e che proprio Giordano Bruno, dicono gli intellettuali dell’Associazione, sembra avere dimenticato ed accantonato.
Una sfilza di rimproveri per come il nome e le opere del filosofo siano stati trascurati e finanche traditi rispetto alla gestione passata (quella del sindaco Felice Napolitano, per esempio). Cosa è rimasto di quel fermeto intellettuale che portò a Nola decine di studiosi internazionali richiamati dalla patria di Bruno? Niente, sostengono i componenti del sodalizio intitolato proprio al Nolano. Niente, solo provincialismo e piccole iniziative collaterali. Che fine ha fatto la Biennale, perché Giordano Bruno è diventata una figura marginale? Perché Castelcicala, dove nacque il filosofo, è lasciata nel degrado, aperta una volta al mese, non valorizzata e persino umiliata con i mancati lavori alle fogne (disagi lamentati da anni dai residenti)? Perché non c’è nemmeno un cartello che indica questo magico luogo di storia? Queste le domande dell’Associazione che fornisce alla fine anche una amara risposta: “Qui a Nola Bruno è dimenticato, e la Cultura è l’ultima preoccupazione dei nostri governanti”
“Pochi giorni fa, a Trento- si legge sul duro manifesto- una delegazione nolana capeggiata dall’assessore alla Cultura, ha preso parte al cerimoniale per la ricorrenza della chiusura del concilio tridentino. Nel nome di Giordano Bruno questi nostri amministratori sono andati a rappresentare, lontano dalla città, ciò che in città hanno da tempo relegato tra le formali incombenze di scarsa importanza”
“Nonostante sia oramai sopito quel fermento che si coglieva neanche troppo tempo addietro nella nostra città, nonostante ogni iniziativa o celebrazione istituzionale di Bruno abbia il mesto profilo di certe pro-loco di paese, c’è chi si magnifica con il nome di Giordano Bruno pur avendo, per primo, la responsabilità della narcosi culturale che caratterizza Nola da tempo a questa parte”
“Cara assessore, a Trento Lei ha auspicato la nascita di una biennale : le ricordiamo che essa c’era già, e funzionava pure, e forse per questo è stata affossata dalla sua amministrazione; inutile poi attribuirsi il Certame, iniziativa che va ad esclusivo merito della associazione cittadina Meridies. Quanto poi all’attuale Fondazione, sarebbe forse il caso di dotarla di qualche risorsa economica anziché ridurla a compiti di mera rappresentanza, come è avvenuto a Trento; perfettamente inutile, infine, decantare la collina di Cicala come luogo bruniano per eccellenza, se poi la si lascia nel degrado assoluto.
A tal proposito, anzi, ci auguriamo, per il bene della città, che a nessuno tra gli intervenuti a Trento venga in mente di visitare Cicala. L’ameno monte, amato da Filippo e mai da lui dimenticato, nulla offrirebbe al visitatore che lo ricordi.
Essi troverebbero solo una fogna che sversa un maleodorante rivolo d’acqua putrida, ed i resti di un castello abbandonato a se stesso ed inibito al visitatore, nonostante conservi ancora costosi strumenti “cosmici”, testimonianza di altre sensibilità politico-culturali avversate da un ceto politico estraneo alle vicende del “Nolano”.