NOLA- Mancano solo 48 ore. Tra due giorni, il 5 dicembre, l’Unesco consacrerà le feste di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo “patrimonio immateriale dell’umanità”. Momento storico per le quattro comunità italiane che si sono unite in una rete nel nome delle loro celebrazioni e delle macchine a spalla che caratterizzano i loro intensi, diversi ma tutti significativi riti.
LA PARTENZA DI BIANCARDI– Ieri il sindaco di Nola Geremia Biancardi è partito per Baku, la località dell’Azerbaijan che ospiterà il Comitato intergovernativo chiamato ad incoronare le quattro località italiane e le loro tradizioni, preferite al Palio di Siena ed al carnevale di Venezia. Una curiosità: il primo cittadino è partito a sue spese.
LA FESTA- Le città gemellate preparano la festa, previste per tutte l’8 dicembre, per il riconoscimento. Per quanto riguarda Nola, i dettagli saranno chiariti in conferenza stampa (probabilmente si terrà giovedì mattina) dal presidente della Fondazione Raffaele Soprano e dall’assessore ai Beni culturali Cinzia Trinchese. In linea di massima i festeggiamenti inizieranno alle 16,30 con la sfilata del corteo storico degli Orsini; i figuranti raggiungeranno piazza Duomo insieme alle Bandiere delle Corporazioni. Alle 18 ci sarà la benedizione degli stendardi da parte del Vescovo di Nola Beniamino Depalma. Qui nel cuore di Nola sarà data l’ufficialità alla proclamazione Unesco, dinanzi un “Giglio monumento” costruito dai maestri cartapestai nolani per l’occasione. La musica sarà quella delle Fanfare nolane e dell’orchestra macedone “Adusavi Dzambo Orchestra Rider”.
LE “GEMELLE”- Le città sorelle Viterbo, Sassari e Palmi festeggeranno insieme a Nola, unite da una diretta streaming. A Viterbo suoneranno a festa le campane in contemporanea con l’annuncio di Baku. Poi una giornata di convegni e proiezioni sulla lunga e importante storia della Macchina di Santa Rosa e del Sodalizio dei Facchini. A Sassari festa religiosa e poi folkloristica, con sfilata dei candelieri e dei Gremi. A Palmi calabra stand informativi e musica in piazza per celebrare la suggestiva “Varia”.
LA STORIA– Il sigillo Unesco è il premio finale di un percorso iniziato nel 2006, che ha unito ma anche diviso, che ha visto partecipare la politica, le associazioni, la città, nella speranza, poi tramutatasi in realtà l’anno scorso, di vedere la Festa Eterna tra le meraviglie del mondo, inserita in un prestigioso scenario internazionale ed insieme a città importanti e dalle tradizioni antiche. Tutto iniziò nel 2005 quando Patrizia Nardi, coordinatrice della rete, propose l’idea. L’anno seguente fu siglato il Protocollo di Nola, inizialmente nella lista delle città c’era anche Gubbio che poi decise di presentarsi da sola con i suoi “Ceri” (candidatura non accettata). Un percorso tortuoso e lungo, quello seguito dalle comunità della Rete, che è consistito soprattutto nella raccolta del materiale storico, antropologico, culturale, multimediale, relativo alla festa (insieme ad un lavoro politico non secondario). Nel 2011 la proposta di candidatura è stata avallata dal Ministero dei Beni culturali. Istruita la pratica, la Rete si trovò in lizza con altri candidati, come Siena e Venezia. Ma la sinergia nel nome del folklore l’ha spuntata, anzi il modello “Protocollo di Nola” è diventato un esempio da seguire per le altre città.