di Bianca Bianco

Sperone. Il capo della Procura di Avellino Rosario Cantelmo e il vescovo di Nola Beniamino Depalma allo stesso tavolo per discutere di legalità e camorra. Con loro le istituzioni e le associazioni del Baianese e della provincia di Avellino che hanno risposto all’appello di Franco Vittoria e di “Generazione zero”. Oggi, lunedì 23 dicembre, si parlerà anche degli eventi che di recente hanno scosso l’Irpinia ed il Mandamento, dalle esecuzioni degli imprenditori Fortunato Miele e Francesco Basile alla questione rifiuti. Il tema è, appunto, “Camorra e legalità”, un filo conduttore scelto dal consigliere comunale di Sperone Franco Vittoria per dare occasione a personalità del calibro di Cantelmo e Depalma di intervenire sulla situazione nella “terra di mezzo” del Baianese, afflitta come e più di altre aree confinanti da una recrudescenza criminale che impaurisce.
Un convegno, quello che inizierà alle 17 presso l’aula consiliare del Comune di Sperone, che, chiarisce Vittoria, “è una occasione per mettere dei punti fermi e poi partire con azioni concrete per risollevare questo territorio che negli ultimi mesi ha subito violenza e notizie allarmanti e disorientanti, senza che alcuno si preoccupasse di dare risposte agli interrogativi dei cittadini. E’ arrivato il tempo di farlo”.
Subito dopo avere reso pubblica la lettera inviata a Rosario Cantelmo per chiedere lumi sul presunto interramento di amianto in una cava di Sperone, Vittoria è stato contattato dalle associazioni che hanno aderito all’invito di formare la cosiddetta “Costituente della legalità”, un organismo apolitico che operi nel Baianese e non solo.
“All’idea di Costituente- spiega Vittoria- hanno risposto positivamente anche il procuratore ed il vescovo, che si sono dimostrati sinceramente interessati alle problematiche della nostra terra di confine, così fragile e così a volte emarginata”. La “Costituente per la legalità”, continua Vittoria “dovrà svolgere una serie di iniziative sul territorio, sia di carattere didattico che di coinvolgimento reale dei cittadini. Nella nostra zona si sta assistendo ad un risveglio della coscienza collettiva, non basta più una delibera di presa d’atto per soddisfare le domande. Le persone vogliono i fatti, vogliono vedere la politica rimboccarsi le maniche e operare”.
Per questo il dibattito di lunedì “non sarà un summit di parolai ma la prima delle diverse tappe che con si intendono percorrere.
Una delle successive sarà la chiamata a raccolta dei sindaci del comprensorio della Bassa Irpinia per il varo della stazione unica appaltante, unico argine a difesa dei piccoli comuni dalle infiltrazioni: “Questo circondario è sempre più dormitorio e cementificio, sempre meno comunità. Ora si deve ribaltare la visuale e riportare i nostri paesi alla loro dimensione di unità per allontanare le facili sirene dell’arricchimento e quelle della camorra”. Sul punto saranno chiamati ad intervenire proprio i primi cittadini e gli amministratori mandamentali invitati all’incontro di lunedì insieme a Marco Cillo (Libera) e Carlo Melissa (Cisl Università).
“Noi dobbiamo essere la cornice per il lavoro della Procura di Avellino- conclude Vittoria- , dobbiamo essere sentinelle là dove il lavoro giudiziario non può arrivare”. Una spinta alla legalità che oggi più che mai è avvertita nel Baianese; nei giorni scorsi i primi cittadini dei sei paesi hanno pure tenuto un incontro col Prefetto Guidato per parlare dell’emergenza sicurezza.  Un summit a detta delle fasce tricolori “proficuo e rassicurante” , ma che non basta per rassicurare i cittadini nonostante il notevole spiegamento di forze dell’ordine che sembra blindare la cittadella mandamentale.