Avella. Hanno forzato una finestra e si sono introdotti in uno dei locali della ex scuola elementare di piazza Convento. Una volta dentro, hanno cercato di dare fuoco ad un pesante tendaggio. Non ci sono riusciti, sul drappo è rimasta una grossa bruciatura ma gli autori di questo misterioso raid non ce l’hanno fatta fortunatamente a provocare danni più seri. La denuncia dell’avvenuta incursione notturna arriva dall’Associazione “Mela” che insieme ad altre onlus fa parte della fondazione “Avella Città d’arte” che avrà presto sede proprio nel palazzetto un tempo “casa” degli alunni avellani. Nel plesso sono custodite anche alcune suppellettili appartenenti ai volontari. Riccardo D’Avanzo, presidente dell’associazione ed animatore di una compagnia teatrale locale, ha voluto segnalare l’accaduto anche per attirare l’attenzione sulle condizioni di piazza Convento: “Non so davvero chi abbia voluto compiere un gesto simile- racconta- . Credo e spero si sia trattata di una bravata, del gesto di un balordo”. Il raid contro l’ex scuola non è il primo e, se non ci saranno provvedimenti efficaci, non sarà neanche l’ultimo. Lo sostiene D’Avanzo, lo ripetono da tempo i componenti del Comitato civico “Avella” e le altre associazioni locali. Piazza Convento, sottolinea D’Avanzo “è un ricettacolo di teppisti e malintenzionati. Assistiamo ad atti di vandalismo ogni giorni, che non hanno risparmiato le giostrine. Episodi di ubriachezza molesta o peggio funestano questa parte storica del nostro paese”. Per questo la stessa associazione ha chiesto che venga predisposto un sistema di controllo più efficace. L’area è sottoposta a video-sorveglianza ed i filmati saranno acquisiti e visionati per risalire sia agli autori della bravata nell’ex scuola elementare ma anche degli altri gesti vandalici. Lo conferma il sindaco Domenico Biancardi: “L’area circostante l’edificio è monitorata da telecamere- spiega- ma non è l’unico punto sensibile in cui abbiamo installato occhi elettronici”. Biancardi dovrà pure rispondere alla richiesta di incremento della presenza delle forze dell’ordine nella zona che spesso si trasforma in bivacco per extracomunitari ubriachi o campo di esercitazione per teppisti di ogni nazionalità.