TUFINO- I sindaci dell’area nolana denunciano la Regione Campania. Questa mattina presso la Procura della Repubblica di Nola sarà presentato l’esposto sottoscritto da tutti i primi cittadini dell’area nolana (12 Comuni) più quelli che siglarono l’accordo di programma, in tutto 22 enti. Un incontro tra il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi (che è anche presidente del coordinamento dei sindaci in materia ambientale) ed il procuratore Paolo Mancuso servirà invece a chiarire i dettagli dell’iniziativa delle fasce tricolori. Al centro della controversia, ancora una volta, l’impianto Stir di Tufino.
La denuncia riguarda le presunte violazioni all’Accordo di programma sottoscritto tra Provincia, Regione e amministrazioni ormai nel 2011; da allora, sostengono i primi cittadini, di quel protocollo d’intesa è stata fatta carta straccia soprattutto rispetto a due previsioni in esso contenute: che gli enti che conferiscono rispettino i minimi di raccolta differenziata imposti dalle normative e che il “tal quale” non acceda all’impianto.
Queste due prescrizioni sono state palesemente violate, dicono le amministrazioni del Nolano. E quindi costituirebbero delle violazioni alla legge. “Quell’accordo- spiega Andrea Manzi- fu sottoscritto da noi con l’allora presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano. C’è la loro firma, l’atto ha valore legale perché conforme alle normative di riferimento dunque se viene disatteso non si prefigura una mera violazione di un accordo tra gentiluomini. Spettano alla Procura di Nola le indagini per eventualmente prefigurare un reato nella condotta sinora tenuta e consistente nella sistematica violazione di quell’accordo. Si può riscontrare in essa un abuso di ufficio”.
“C’è una responsabilità politica oltre che legale- rimarca poi Manzi-, ma tradurre quanto accaduto sinora solo in una controversia di carattere politico è riduttivo. La Provincia e la Region si assumano le loro responsabilità per quanto avvenuto e avviene presso l’impianto Stir di Tufino”.
La “lite” tra area nolana e istituzioni provinciali e regionali quindi va avanti. Ad ottobre il sindaco di Tufino Antonio Mascolo bloccò l’impianto con ordinanza dopo un blitz dei suoi vigili urbani. Un provvedimento che rischiò di provocare una emergenza rifiuti a Napoli e provincia, poi rientrato dopo polemiche infinite. Mascolo fu pure indagato dalla Procura; dopo il suo gesto, i sindaci hanno scelto comunque la via della battaglia a colpi di carte bollate per stoppare quelli che ritengono abusi perpetrati contro il territorio dell’Agro.