Baiano. Fu nell’intrico dei suoi sentieri che Claudio Nerone si occultò con le truppe per tendere un agguato ad Annibale durante la guerra punica. Oggi all’ombra dei suoi alti alberi il bosco di Arciano non cela più milizie né ingegnose strategie militari. I nemici che suo malgrado nasconde sono solo carcasse di auto bruciate, pneumatici e tonnellate di rifiuti. Avanzi della società moderna nei luoghi del mito del Baianese. Il bosco di Arciano oggi è una enorme discarica a cielo aperto perché ha sacrificato per decenni i suoi ampi e verdi valloni agli sversamenti abusivi. Eppure questo è un posto quasi sacro nella storia locale. Fu lo stesso console Claudio Nerone a fare erigere in questa selva impraticabile un altare dedicato al dio Giano, il suo fu un voto per essere sopravvissuto in quella foresta così fitta e sconfinata. Dell’altare oggi nulla più resta se non l’etimologia del nome di questo verde sito. Si tratta di racconti tra leggenda e storia, oggi oscurati da una realtà che nessuno crederebbe mai inventata: al posto del tempio di Giano attualmente è eretto un tempio alla inciviltà. Televisori, divani, frigoriferi, elettrodomestici di ogni genere, pneumatici e resti delle vite di intere famiglie riempiono i valloni che si aprono dal Casone fin su salendo alla piana della Cisterna. Nessun tipo di immondizia manca all’appello nel repertorio tragico stilato negli ultimi mesi da attenti ambientalisti locali che hanno fotografato, segnalato ed infine denunciato quello che da troppi anni avviene senza colpevoli ad Arciano. Le foto raccontano di una boscaglia che ha ingoiato i rifiuti diventando pattumiera. E c’è chi ha contato ben cinque carcasse di auto bruciate lasciate a marcire e ricoperte di rovi e fogliame. Per questo sarà una nuova guerra punica la battaglia che il Comune di Baiano insieme alle associazioni locali ingaggerà per riportare la boscaglia al suo ruolo naturale di polmone del Baianese e non di discarica. Le milizie pronte a sfidare decenni di incuria lavoreranno a partire da domani e per i prossimi fine settimana fino a Natale sotto lo slogan “Ri-puliamo Arciano”. Una iniziativa promossa da attivisti e amministratori, ma anche una impresa titanica. Spiega l’assessore Luigi Bellofatto: “Impegneremo almeno cinque gruppi di volontari che utilizzeranno i mezzi messi a disposizione da ditte private per portare a valle tonnellate di rifiuti”. Gasoloni, jeep e camion dovranno sradicare le carcasse di vetture abbandonate tra gli alberi, ma anche resti di salotti ed elettrodomestici. “Nei valloni- continua Bellofatto- si è accumulato il pattume di anni ed anni di abbandono. Ora bisogna ripulire e far respirare il nostro bosco”. La sfida è quasi impari, questa è la prima manifestazione del genere e per liberare i valloni ci sarà bisogno anche di un lavoro di disboscamento. “Contiamo di farcela entro Natale- afferma Bellofatto- condizioni climatiche permettendo. “Ri-puliamo Arciano” verrà ripetuta ogni fine settimana proprio per arrivare all’obiettivo in minor tempo”. E dopo aver vinto la prima battaglia, come si farà a vincere la guerra contro gli sversamenti? Il Comune, assicura Bellofatto, predisporrà telecamere all’ingresso del bosco. Occhi elettronici per tendere un agguato ai nuovi nemici.