di Nello Lauro (Il Mattino)
CIMITILE. Mentre il mondo assiste ai crolli delle fragili mura di Pompei, un’altra meraviglia dell’archeologia campana subisce i segni del tempo e dell’incuria. I preziosi affreschi delle Basiliche paleocristiane, culla della cristianità e sito che ascoltò il suono della prima campana, si stanno inesorabilmente sgretolando. Il tempo e l’umidità stanno giorno dopo giorno erodendo le immagini sacre che decorano le volte del complesso monumentale paleocristiano tra i più antichi al mondo. La stessa sorte tocca pure ai pavimenti ed i dipinti. Per questa situazione sei senatori del Movimento Cinque Stelle hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dei Beni Culturali Massimo Bray per chiedere e sollecitare «iniziative urgenti di restauro e indagare sulle inefficienze».
A preoccupare sono le condizioni di una delle sette basiliche, la Basilica Nova detta pure di San Giovanni. Qui stanno andando in rovina «i pavimenti in opus sectile e la decorazione pittorica a fresco della trichora con le straordinarie pareti palinsesto, dove insistono ben tre strati di antichi dipinti». A imprimere il marchio del decadimento sulle mura dell’antica chiesa, sono la muffa e l’umidità, le infiltrazioni di acqua e anche, come denunciano da anni le associazioni locali e gli archeologi, l’incuria. Difficile anche la situazione degli affreschi raffiguranti la Vergine in trono col Bambino e il Cristo nella mandorla risalenti al XIV secolo, attaccati da parassiti biologici e quasi scomparsi. E rischiano di subire danni incalcolabili il ciclo cristologico e dei santi vescovi, aggrediti dall’umidità. Testimonianze artistiche uniche al mondo che Cimitile, in assenza di interventi, potrebbe perdere.