venerdì, Gennaio 10, 2025
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Omisero di denunciare discarica, ad Avella avviso di garanzia per Biancardi e vigili urbani

Foto generica
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di Bianca Bianco (Il Mattino)

Avella. Cinque avvisi di garanzia per omessa denuncia. Destinatari dei provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica di Avellino sono il sindaco di Avella Domenico Biancardi e quattro agenti del Comando di Polizia municipale della cittadina archeologica. L’accusa è di avere omesso di denunciare la presenza di una discarica di pneumatici in un’area periferica del paese, una discarica successivamente incendiata da ignoti con gravi danni per l’ambiente. La vicenda che ha portato alla emissione delle cinque informazioni di garanzia da parte dei magistrati avellinesi, eseguita dai militari della tenenza della Guardia di Finanza di Baiano, riguarda una discarica abusiva che fu rinvenuta in località Caulicella-Campopiano, ad Avella. Era l’estate del 2011 e Domenico Biancardi da poco era diventato sindaco della comunità del Baianese. Nel corso di un sopralluogo nelle aree montane del paese devastate da sversamenti abusivi, discariche incontrollate ed altri scempi, gli agenti della Municipale riscontrarono la presenza a Caulicella- Campopiano di una zona in cui erano abbandonati, dai soliti incivili, diversi tipi di rifiuti. Tra questi anche gomme per auto inservibili, portate lì forse da ditte del circondario: lo smaltimento degli pneumatici è costoso e difficile, più facile, ma contro la legge, lasciarli in aperta campagna.
I vigili urbani documentarono quanto avveniva da diverso tempo in quell’area periferica e fu predisposta una serie di rilievi.
La zona invasa dall’ immondizia e dalle ruote di automobili era pari a circa mille metri quadrati.  La presenza dell’immondezzaio scatenò le reazioni indignate dei cittadini, molti chiesero che il perimetro incriminato fosse bonificato e riscattato dal suo destino di meta dei criminali dell’ambiente. Tra le proposte avanzate, anche quella di monitorare con telecamere di sorveglianza le aree sensibili del paese.
L’amministrazione comunale prese subito dei provvedimenti, ma mancò, questa la contestazione degli inquirenti, la denuncia dell’avvenuto rinvenimento dell’area di abbandono rifiuti proprio alla Procura della Repubblica.
Un esposto che avrebbe forse evitato quanto accaduto di lì a poche settimane. Ad agosto, infatti, la stessa discarica di pneumatici andò a fuoco. Un incendio accidentale o forse furono ignoti ad appiccare le fiamme, fatto sta che quella sera i vigili del fuoco di Avellino e del distaccamento di Nola lavorarono per tre ore per spegnere il rogo che appestò l’aria di fumo denso e nero. Le lingue di fuoco avvolsero pneumatici e rifiuti, sull’accaduto fu aperto un fascicolo di indagine per verificare la matrice dell’incendio.
Un incendio che forse si sarebbe potuto evitare se la presenza della discarica fosse stata segnalata alla Procura prima che si scatenasse il rogo, questa l’accusa per i cinque “avvisati”. Solo dopo la combustione dei rifiuti, infatti, Biancardi avrebbe presentato un esposto. Il primo cittadino rispetto all’avviso di garanzia si difende: “Ricordo i fatti, e ricordo anche che in quel periodo non ero ad Avella”.
La mancata denuncia sarebbe stata una mera disattenzione, questa la “difesa” dell’amministrazione.  Una mancanza che non avrebbe pregiudicato il lavoro di continuo monitoraggio sul territorio dei vigili urbani e delle altre forze dell’ordine nella lotta impari contro l’abbandono selvaggio di rifiuti di ogni genere nelle zone collinari e montane della cittadina. Una guerra allo scempio ambientale che è molto difficile vincere.

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