di Carmela Iovino
NOLA- Dimissioni immediate dell’intero Consiglio comunale e affidamento della macchina amministrativa agli esperti della Prefettura: questa la richiesta e la proposta dell’intera opposizione del Comune di Nola all’assise, convocata stamane in misura straordinaria, a seguito delle ultime vicende che hanno coinvolto, e sconvolto, il personale addetto alla gestione finanziaria del Comune (il cosiddetto caso “Mandatopoli”). Per i sette firmatari della richiesta di convocazione della seduta consiliare straordinaria e per l’opposizione tutta, infatti, l’unico modo per “salvare Nola” sarebbe, appunto, dimettersi affidando la risoluzione dei gravi problemi finanziari del Comune a funzionari esperti inviati dal Prefetto. Questo perché, ha spiegato il capogruppo Ambrosio, la macchina amministrativa attuale non sarebbe “adeguata” a risolvere la “gravissima” situazione delle finanze comunali. “Gestione finanziaria dell’ente comunale”, dunque, l’oggetto, unico, del dibattito dell’assise, “fortemente voluto da tutta l’opposizione”, informa la consigliera Ruocco, prima firmataria della richiesta, “per un’esigenza di chiarezza nei confronti della cittadinanza”. “Intento primario – prosegue la Ruocco – accertare le eventuali responsabilità politiche dell’amministrazione”. Questione principale affrontata dai consiglieri di minoranza la relazione dei Revisori dei conti, che hanno parlato di “omissioni” dei dirigenti comunali nel fornire loro la necessaria documentazione che avrebbero pregiudicato l’intera “veridicità” del loro lavoro di controllo sulla gestione finanziaria dell’Ente. Omissioni definite, invece, dal sindaco Biancardi “inadempimenti”, con un atteggiamento, secondo la Ruocco, di “minimizzazione” della questione. Sotto esame dell’opposizione, in particolare, il rapporto tra residui attivi e passivi del bilancio consuntivo 2013 e l’ingannevole avanzo d’amministrazione di sei milioni e 800.000 euro derivante, dichiarato dalla Giunta Biancardi ma, nei fatti, indisponibile. La minoranza ha sottolineato, inoltre, le proprie continue richieste di delucidazioni nelle passate sedute consiliari su una gestione “poco chiara” delle casse comunali, richieste rimaste il più delle volte, a suo dire, senza risposta. Giannini, in particolare, è stato molto duro nei confronti della maggioranza, da lui accusata di “inadempienza” per non aver vigilato sull’operato dei propri tecnici, non aver preso provvedimenti in seguito agli ultimi gravi accadimenti che li hanno coinvolti e per aver trascurato i debiti fuori bilancio e le diverse sentenze in cui è stato implicato il Comune di Nola, facendo, di conseguenza, aumentare a dismisura le spese. La maggioranza, dal canto suo, si è difesa e ha restituito le accuse al mittente, rimarcando che la funzione di vigilanza spettava all’intero Consiglio, compresa quindi anche l’opposizione, che l’amministrazione Biancardi ha fatto il possibile durante il suo mandato per ovviare alla “pesante situazione finanziaria” ereditata dalle precedenti amministrazioni e che non ha intenzione di “abbandonare la nave”, come richiesto dalla minoranza (“Non siamo degli Schettino” – ha affermato il consigliere di maggioranza Nappi). Chiamato in causa, poi, l’assessore al bilancio Russo, che all’accusa di “incapacità” del consigliere Ambrosio ha risposto: “E’facile fare demagogia e dire che il controllo spetta alla Giunta ma noi abbiamo solo un ruolo di indirizzo politico-amministrativo mentre la gestione e il controllo spettano ai dirigenti e agli organi di controllo”. Infine, la replica del sindaco che ha reso noto l’impegno della sua amministrazione sulla vicenda “Mandatopoli”, sottolineando l’indagine interna compiuta dopo l’accaduto e l’istituzione di una Commissione di controllo che “verificasse tutta la contabilità”. Biancardi, inoltre, ha smentito l’accusa di “inerzia” ricevuta dalla sua amministrazione da parte della minoranza ricordando che il Comune aveva già chiesto nel 2011 un controllo della gestione finanziaria dei dirigenti comunali alla Corte dei conti. Per il primo cittadino, dunque, l’opposizione si sarebbe dimostrata “disinformata” sui fatti. Infine, giunge dal sindaco una promessa: “Anche noi vogliamo fare chiarezza; la nostra proposta sta nel nostro impegno: non ci fermeremo, a tutela della nostra dignità, della nostra parte politica e soprattutto della città di Nola”.