BAIANO- Bloccata l’assegnazione delle case popolari. La Procura di Avellino e la Guardia di Finanza indagano sulla attribuzione degli alloggi dell’Istituto autonomo case popolari ed il Comune di Baiano sospende la consegna degli immobili. Restano dunque ancora senza inquilini, dopo venticinque anni dal progetto dell’Iacp, gli appartamenti destinati a famiglie meno abbienti. Ventiquattro case costruite in via Luigi Napolitano, completate solo un paio d’anni fa e da allora oggetto di ricorsi ed esposti alla Procura. Un iter tortuoso e doloroso per chi a quelle quattro mura ha diritto; un iter culminato ieri con la decisione dell’amministrazione di sospendere il procedimento e rinviarlo in attesa dell’esito delle indagini. Lo stop è arrivato dopo una denuncia presentata alla Guardia di Finanza, dopo la quale la Procura avellinese ha aperto un fascicolo d’indagine. Nell’esposto si faceva riferimento alla graduatoria di assegnatari appena redatta, quella che sanciva i destinatari degli immobili Iacp. Proprio nel giorno in cui si sarebbero dovuti definire gli aventi diritto, la sospensione decisa per consentire le indagini e chiarire le presunte irregolarità che ci sarebbero state nella stesura dell’elenco. La tenenza di Baiano ha in questi giorni acquisito documentazione utile ai fini dell’inchiesta, mentre l’amministrazione comunale ha optato per il rinvio. Una scelta necessaria, spiega il sindaco Enrico Montanaro: “Una decisione utile per procedere ad accertamenti su quanti hanno proposto domanda di assegnazione. Le autocertificazioni verranno riesaminate così da tutelare al massimo trasparenza e legalità e fugare ogni dubbio. Si arriverà ad una soluzione entro breve tempo, siamo certi di avere operato in piena legittimità”. La storia delle case popolari di Baiano è iniziata alla fine degli anni Ottanta. I lavori sono stati fermi per anni per poi riprendere non prima di essere diventate bersaglio di vandali e teppisti. L’anno scorso alcuni alloggi furono occupati abusivamente da due famiglie del Mandamento con bambini piccoli. L’occupazione durò solo poche ore, poi le case tornarono (e restano ancora) vuote.