di Bianca Bianco
BAIANO- Subito una mappatura completa dei siti inquinati del Baianese. Una indagine sulla presenza di rifiuti tossici e sull’aumento di tumori in una delle aree d’Irpinia più martoriate.
Questi gli obiettivi di Franco Vittoria, esponente del direttivo nazionale del Partito democratico il cui «j’accuse» sulla condizione ambientale del suo territorio, lanciato dalle colonne del Mattino, ha ricevuto riscontri e parole di solidarietà dalla politica provinciale. Un interessamento alle sue dichiarazioni è arrivato anche dalla Procura di Avellino, testimoniato dalla telefonata al politico del Pd da parte del procuratore capo Rosario Cantelmo che all’indomani dell’appello ha voluto informarsi personalmente sulla situazione preannunciando l’apertura di una inchiesta.
Un primo risultato che Vittoria valuta positivamente: «Le rassicurazioni del procuratore sono importanti, a lui va il mio ringraziamento. Ora tocca agli amministratori del Baianese unire i propri sforzi per creare una mappa delle criticità della Bassa Irpinia».
I luoghi dello scempio, quelli che negli anni hanno ospitato rifiuti di ogni genere (e nulla esclude che siano stati anche sversatoio per rifiuti tossici) sono diversi nel mandamento.
Da indagare zone come una cava dismessa a Sperone, Arciano a Baiano, la vasca al Purgatorio e località Fontanelle ad Avella. Questa cartina geografica dello scempio però va suffragata con dati analitici: «Per questo – spiega Vittoria – ho scritto a tutti i sindaci del Baianese chiedendo iniziative concrete che possano poi essere presentate in Procura come evidenze di uno scempio ambientale comprovato».
Nella delibera già approvata su sua proposta dal Comune di Sperone, è chiesta ai sindaci una mappatura dei siti inquinati, ma anche un monitoraggio delle polveri sottili lungo la 7bis e l’istituzione di un osservatorio. Per giungere infine ad una ricerca epidemiologica che dia conferma dell’aumento di tumori nel territorio baianese. Ora Vittoria chiede che questa stessa delibera sia prodotta dai consigli comunali di tutti i paesi mandamentali, così da costruire una base solida per iniziare a discutere di queste problematiche.
Una discussione che, indipendentemente dalla solerzia degli amministratori locali, prenderà comunque vita a partire dalla prossima settimana con l’apertura della «tenda dell’incontro» a Baiano. Per una settimana rappresentanti della politica, dei mezzi di comunicazione, della Chiesa e della magistratura si confronteranno sulla tematica ambientale: «Sarà un dibattito a microfono aperto – spiega l’ex segretario provinciale dei Democratici – in cui ciascuno potrà dare il proprio contributo su una tematica cui si dà ancora troppa poca importanza». Il mandamento comincia dunque ad interrogarsi sulle conseguenze possibili di anni di cattiva gestione del territorio. Il punto di partenza di una presa di coscienza collettiva potrebbe essere proprio una tenda e la buona volontà di chi ama questa valle.