MUGNANO DEL CARDINALE- La lotta all’assenteismo passa per le dita. Mugnano è uno dei pochi Comuni d’Irpinia, ed il secondo nel Mandamento baianese, che ha deciso di abbandonare l’obsoleto timbro sul cartellino per sostituirlo con l’impronta digitale. Da questa estate infatti i suoi venti dipendenti hanno riposto in un cassetto il classico badge, la tessera plastificata e magnetica utilizzata per segnalare l’entrata in Comune e l’uscita dal Municipio di piazza Umberto I. L’obliteratore in cui inserivano il rettangolo che codificava i loro dati invece è stato sostituito dal cosiddetto marcatempo biometrico, una innovazione tecnologica che altri enti stanno introducendo per poter meglio monitorare gli ingressi e le uscite dalle sedi. Il marcatempo biomoetrico non è altro che un orologio digitale che non si attiva con il cartellino ma apponendo la propria impronta; è un sistema all’avanguardia per rilevare le presenze, e conseguentemente le assenze, dal posto di lavoro. Comporta, secondo gli esperti, un ulteriore vantaggio: l’impronta ovviamente non può essere persa né smagnetizzarsi come i vecchi badge. Queste le motivazioni superficiali, ma il vero vantaggio è che ora per assenteisti cronici o ritardatari senza speranze la vita è molto più difficile anche perché impossibile farsi aiutare da colleghi compiacenti muniti del proprio cartellino. I benefici del marcatempo li ammette anche il sindaco Nicola Bianco: «Questi primi mesi dall’installazione hanno dato ottimi risultati in fatto di monitoraggio delle assenze sul posto di lavoro e di pause non previste, ma vorrei sottolineare che questo non è uno strumento punitivo ma una innovazione tecnologica utilissima per gli stessi impiegati che attraverso questo orologio biometrico possono scandire le pause e i loro orari con maggiore flessibilità. E poi è una comodità perché non si rischia di smarrire il badge». Il modello installato a Mugnano, ci tiene a sottolineare Bianco, non limita le esistenze dei dipendenti perché consente break purché “fissati” con l’impronta sul marcatempo. Non vede di buon occhio questi meccanismi invece la Cgil Funzione Pubblica. Spiega il segretario Marco D’Acunto: «Il nostro sindacato ritiene che sia un metodo di controllo troppo invasivo sebbene non comporti problemi se opportunamente regolamentato. Certo, rispetto alla schedatura delle impronte vorremmo che nei comuni fossero usati sistemi diversi di lotta agli assenteisti. Per esempio tutelando il benessere dei lavoratori e stimolando il loro attaccamento all’ente per cui lavorano». In Irpinia la Cgil si è occupata di soli due casi di Municipi “digitalizzati”, ad Avella ed a Mirabella Eclano: «Ma in entrambi i casi – spiega D’Acunto – abbiamo effettuato una verifica e constatato che non vi erano violazioni. E poi laddove è stato installato questo tipo di marcatempo non ha causato proteste degli impiegati che accettano questo cambiamento senza scossoni».