CASAMARCIANO- Andrea Manzi, avvocato e sindaco di Casamarciano, ospite della rubrica de ilgiornalelocale “Spoliticando”. Intervista a tutto tondo sui temi che assillano non solo la comunità casamarcianese ma tutto l’Agro (ambiente e sviluppo, in primis) e sulle iniziative socioculturali in fieri come il “Festival Nazionale del Teatro Città di Casamarciano”. Proprio su questo ultimo appuntamento che avrà inizio il prossimo 3 settembre, l’ente punta molto. Ed è da questo appuntamento che partono le nostre domande al primo cittadino.
Festival del teatro di Casamarciano, un appuntamento con cultura e gastronomia. Perché il Comune ha deciso di puntare sul teatro e sul binomio con i prodotti locali?
Il teatro è la nostra migliore tradizione . Valorizzare le radici di una terra è, a mio avviso, l’unica ricetta per uno sviluppo vero e sostenibile . I sapori sono,poi, il connubio naturale di una ricetta veramente culturale di una comunità. Del resto ogni sapore è un sapere.
Quali le novità dell’edizione di quest’anno?
È la terza tappa di un percorso programmatico tracciato in campagna elettorale quando scrivemmo che avremmo investito in cultura. Quella della consacrazione. Abbiamo interpretato al meglio e direi ,finalmente , le timide programmazioni regionali circa i percorsi di valorizzazione turistica e abbiamo, oltre ad un arricchito programma culturale nazionale ed internazionale, puntato su di un percorso sinergico con altri comuni della Campania dell’alto beneventano e casertano che verranno ad esporre le loro eccellenze enogastronomiche e culturali . Tante eccellenti singolarità in un contesto di unicità. Facciamo sistema integrato.
Le origini della cultura teatrale a Casamarciano affondano nello “Scenari Casamarciano”, opera del 600. Oggi è alla Biblioteca nazionale di Roma, la riporterete qui? Quali altri iniziative sono collegate all’opera scoperta da Benedetto Croce?
E’ l’obiettivo principale ma abbiamo bisogno di una fondazione e di un museo. Ma posso annunciarlo, prestissimo, già ad ottobre, saranno avviati entrambi i progetti , il lavoro è in stato avanzato . Siamo alla ricerca del luogo in cui quel testo fu portato in Francia . Ci sono tracce storiche indicateci dal professor Perez che ha curato la traduzione di quel manoscritto . La fondazione Benedetto Croce di Napoli presieduta dalla nipote ci sta aiutando in tal senso . L’idea, una volta collegato questo ponte culturale, è di sfruttare la legislazione vigente sui fondi strutturali europei per dar luogo ad un progetto culturale di valorizzazione delle nostre risorse.
Vi siete gemellati con Avella, per questa edizione. Perché non mettere in rete attraverso il teatro i beni culturali di tutta l’area nolana?
L’intesa istituzionale con Avella è il primo passo ed ho trovato nel sindaco Domenico Biancardi la medesima passione e unanime strategia. L’idea è di creare per i prossimi anni “il teatro itinerante” nelle location dei siti più suggestivi dell’area nolana e non solo . Quella della messa in rete è la necessaria conseguenza . Tutti i sindaci sono concordi e ci stiamo da tempo lavorando ma gli strumenti a nostra disposizione non si sono , al momento, rilevati all’altezza. Dobbiamo essere più incisivi. Il tempo non è una variabile indipendente per il raggiungimento di questi obietivi,s pero che alcuni miei colleghi avvertano questa necessità e cambino passo.
A proposito di beni culturali, a che punto è la vicenda legata ai “sentieri” che ha visto il suo Comune “vincere” dinanzi il Consiglio di Stato un contenzioso contro la Regione? Come verranno impiegati quei fondi (5 milioni di euro)?
La sentenza è stata notificata . Alla fine di settembre ci incontreremo con l’assessore regionale per conoscere le sue intenzioni per modalità e tempistica. Quei soldi sono delle nostre comunità e dovranno essere spesi per gli obiettivi già previsti . Certo non perderemo altro tempo siamo pronti ad ottenere il dovuto anche mediante una esecuzione forzata .
Mentre si cerca il rilancio culturale dell’area, rimangono le criticità ambientali. Come quella legata a Paenzano. Le due ex discariche aspettano una vera bonifica. Ci sarà? Cosa può fare il suo comune?
Il comune di Casamarciano, purtroppo, non ha incidenza giuridica su quelle discariche perché non rientrano nel nostro territorio, ma è ovvio che ne paghiamo le conseguenze più nocive. Questo è il paradosso più avvilente. Ma non ho intenzione di starmene fermo, stiamo studiando iniziative giuridiche di tipo risarcitorio nei confronti della regione come ex commissariato di governo. Ho presentato ben due esposti alla procura della repubblica di Nola contro la gestione , a mio modo di vedere, illegittima dello Stir e farò mie le istanze e le battaglie di don Patriciello e il consigliere Marotta per quanto è emerso dalla dichiarazioni del pentito camorrista Schiavone. Vogliamo sapere se anche a Paenzano 1 e 2 ci sono veleni seppelliti e pretendere con ogni mezzo le bonifiche solo annunciate da tempo. Non mi sono piaciute per niente le iniziative del governo circa le compensazione ambientale previste. Somme assolutamente insufficienti . Scontiamo scelte politiche scellerate del passato impostaci dall’alto che hanno dimostrato nel tempo una sostanziale debolezza politica di quest’area sia sul piano programmatico che di una vera salvaguardia del territorio.
Caso” cave. Ci saranno controlli sulle polveri sottili? A che punto si è con la ricomposizione ambientale?
Il sei settembre riprendono i controlli da noi disposti. Alcuni risultati ci sono già stati ma aspettiamo la fine dell’istruttoria. Appena avremo il quadro completo sapremo cosa fare. Ricordo che per legge è questo ente che ha la titolarità sanzionatoria, non certo il comune. Noi stiamo facendo il massimo. Installeremo certamente una centralina per il rilevamento delle percentuali delle polveri sottili. A noi interessa una vera salvaguardia della salute della nostra comunità.
Agenzia di sviluppo dell’area nolana: caso chiuso?
L’agenzia è uno strumento utile al territorio. Io lavoro affinché lo possa veramente diventare .E’ risaputa la mia idea . Così non va. Dopo le ultime modifiche statutarie, da noi non condivise, ho inoltrato ricorso all’autorità di controllo sui contratti pubblici. Aspettiamo di sapere se è ancora una società in house e poi ne riparliamo.
Il Nolano è un territorio unico ma spesso sembra mancare una vera sinergia politica unitaria. Lei, da ex presidente del tavolo dei Comuni, quale ricetta proporrebbe per compattare il territorio intorno ad obiettivi condivisi?
Cultura a 360 gradi. Possiamo investire solo su ciò che abbiamo. Altri modelli esportati hanno già fallito. Sviluppo ecosostenibile, una politica energetica rinnovata, sinergia tra le realtà commerciali rilevanti e una politica di salvaguardia e valorizzazione dei beni storici, ambientali ed artistici del territorio. Non servano megainvestimenti ,ma una programmazione di sistema con una meta ben definita. Per tutto questo una pragmatica istituzionale unitarietà d’intenti di tutte le amministrazioni dell’area nolana e un’agenzia di sviluppo veramente all’altezza del compito.