di Bianca Bianco
Sperone. Rifiuti interrati su un’area di millecinquecento metri quadrati. Il pensiero corre a Casal di Principe, dove si scava ancora per rintracciare le tracce degli sversamenti tossici dalla camorra. Siamo invece a Sperone, dove ad essere interrati in un’area attigua al cimitero comunale (per opera di chi si dovrà poi chiarire in maniera inequivocabile) erano rifiuti solidi urbani e speciali. Resti di bare, casse di zinco e lapidi, residui di anni di esumazione erano sotterrati in una vasta area di proprietà del Comune; nello stesso ampio fazzoletto di terra è stata rinvenuta, sotto una coltre di diversi metri, immondizia comune, della quale si dovrà indagare la provenienza. Il terreno è ora sotto sequestro.
L’operazione è stata condotta ieri all’alba dai militari della guardia di finanza della tenenza di Baiano, coordinati dal maresciallo aiutante Marcello Daniele. Le fiamme gialle hanno raggiunto il camposanto comunale, che è poco distante dall’area industriale del paese mandamentale ed attiguo ad un circuito podistico ed hanno superato la recinzione marrone difesa da una rete verde che circonda il fondo retrostante la terra consacrata.
Qui hanno prima verificato la presenza di rifiuti visibili, dopodichè hanno messo in azione una ruspa che ha lavorato fino a pomeriggio inoltrato per sbancare i millecinquecento metri quadri.
Il lungo lavoro delle fiamme gialle ha consentito di portare alla luce rifiuti di ogni sorta, dagli stracci alla plastica, fino agli scarti delle esumazioni. Immondizia che, stando a prime indiscrezioni, dovrebbe essere lì da diversi anni. Dinanzi i militari della tenenza di Baiano sono riemersi anche pezzi di bare e di casse di zinco e persino lapidi. Nessun resto umano, sebbene in un primo momento fosse circolata questa voce. In tutto sono stati dieci gli scavi effettuati sotto il coordinamento della Finanza nell’area comunale, e sono bastati per avere un quadro della situazione: quel fondo incollato al camposanto è servito, non è ancora chiaro fino a quanto tempo fa, per sversare di tutto. A far pensare che il seppellimento sia avvenuto già da diversi anni, il fatto che dall’esterno l’area sembrava una normale zona cimiteriale: sulla terra che aveva coperto il pattume era persino cresciuta l’erba. La situazione era invece ben diversa. Ieri mattina le divise grigie hanno avvertito dell’operazione anche l’Agenzia regionale per l’ambiente. Due tecnici dell’Arpac sono giunti a Sperone ed hanno constatato la situazione, ma nei prossimi giorni effettueranno altre ispezioni. Bisognerà comporre un quadro analitico del tipo di resti seppelliti, chiarire la profondità dell’interramento e quindi dell’inquinamento. La Finanza, parallelamente, dovrà indagare sulle responsabilità.
Nel frattempo ieri è scattata la denuncia a carico del sindaco di Sperone Marco Alaia, un atto dovuto trattandosi di area del Comune. La denuncia è per violazione del decreto legislativo numero 152 del 2006 concernente lo smaltimento di rifiuti nell’ambiente. Nei mesi scorsi l’area antistante il cimitero era stata già oggetto di denunce da parte di alcune associazioni locali che avevano segnalato la condizione delle periferie del paese.
Più recente la denuncia di Franco Vittoria, dirigente Pd che a Sperone è capogruppo di minoranza, che in diversi occasioni ha chiesto di indagare sui siti a rischio del Baianese. Una richiesta che ha attirato l’attenzione della Procura di Avellino: il procuratore capo Rosario Cantelmo ha assicurato a Vittoria il massimo impegno della magistratura irpina per svelare i luoghi in cui per anni nel mandamento si è fatto scempio dell’ambiente.
Su quanto avveniva nell’area vicina al cimitero risponde il sindaco Marco Alaia: «Si tratta di fatti che risalgono ad un periodo precedente la mia amministrazione, dunque ne posso solo prendere atto». Il sindaco di Sperone è stato denunciato, atto dovuto visto il suo ruolo di primo cittadino: «Aspettiamo la convalida del sequestro- dichiara- per poi potere intraprendere ogni atto consequenziale dinanzi la magistratura. Al momento non mi esprimo sull’operazione avviata, ma ribadisco che si tratta di una situazione risalente a periodi precedenti il mio mandato amministrativo». Nel corso delle ultime settimane l’amministrazione è stata oggetto di attacchi, anche in relazione alla salvaguardia ambientale del territorio. Attacchi sferzanti, a colpi di manifesti e sui social network. Ma Alaia risponde alle polemiche: «Noi siamo un’amministrazione che sulle tematiche ambientali si impegna e fa moltissimo. Non ci stiamo a passare per quel che non siamo, rivendico il lavoro svolto fin qui in questo settore. Basti pensare al recente lavoro di pulizia dell’alveo del lagno, nei pressi del circuito podistico. Contro di noi attacchi strumentali».