Confisca di beni per 700 milioni di euro eseguita dalla Dia di Napoli nei confronti degli eredi di Dante Passarelli, punto di riferimento economico-finanziario dell’organizzazione camorristica dei Casalesi. Passarelli era imprenditore nel settore dello zucchero e morì nel 2004 a seguito di una caduta da un terrazzo senza ringhiera di protezione. In quel periodo coinvolto nel processo Spartacus.
La confisca, disposta dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere riguarda tre società e relative quote, 126 immobili residenziali e commerciali, 24 posti auto, 51 autorimesse, 58 terreni. Fra i beni confiscati, che furono sequestrati l’8 aprile 2010 e valutati all’epoca 700 milioni di euro, c’è anche l’intera proprietà di un complesso agricolo utilizzato dal clan camorristico come base logistica per ospitare latitanti o per spedizioni di morte nei territori circostanti Cancello e Arnone. Gli accertamenti effettuati dalla Dia e dai carabinieri di Caserta hanno permesso di riscontrare la sproporzione fra i redditi della famiglia Passarelli e l’immenso patrimonio accumulato negli anni ’80 e ’90.
La confisca è stata effettuata a carico della moglie e dei figli di Passarelli.