di Nello Lauro (da Il Mattino)
CICCIANO- Licenze edilizie, permessi a costruire, dati sensibili di cittadini ed opere pubbliche. Un intero database cancellato con un semplice clic. Ed è scattata l’indagine. Il comandante della polizia municipale di Cicciano, Fulvio Testaverde si è accorti che su un personal computer dell’ufficio tecnico dell’ente mancavano dei documenti importanti. Un accertamento lampo che ha confermato che dal pc erano scomparsi gli ultimi 4 anni di lavoro di un settore chiave per l’edilizia comunale: ora nel registro degli indagati ci sarebbero tre persone dello stesso dipartimento. Da capire anche le motivazioni di un gesto che gli stessi dipendenti comunali hanno fatto fatica – secondo le indiscrezioni che trapelano dagli uffici del palazzo di città – a giustificare. Un gesto clamoroso che oltre a danneggiare l’ufficio tecnico – che ora dovrà ricostruire l’archivio con i dati cartacei – e a rallentare i lavori del settore non solo nell’immediato ma anche nel prossimo futuro (ci vorrà tempo per incrociare tutte le informazioni), potrebbe rallentare delicate indagini su alcuni presunti abusi edilizi predisposte di recente dal comando di polizia locale ciccianese.
Le persone finite nel mirino degli investigatori sono tre e sono accusate di danneggiamento informatico. Un reato introdotto nel codice penale nel 1993 e che prevede in casi più gravi, come quello che si è prefigurato a Cicciano, una pena dai tre agli otto anni di reclusione. Nell’immediato i tre dipendenti comunali, che dovranno affrontare la commissione disciplinare, rischiano la sospensione dal servizio e il licenziamento in tronco. Dalle prime testimonianze sembra che i presunti responsabili di questa vicenda abbiano giustificato in parte il loro gesto con la delusione per il fatto di dover cambiare ufficio nella nuova mappatura della rivoluzione della pianta organica, predisposta dall’esecutivo guidato dal primo cittadino Raffaele Arvonio.
Una giustificazione che non ha convinto gli uomini della Municipale che hanno messo comunque sotto chiave il personal computer su cui c’era il database dell’ufficio tecnico. Ora le indagini guardano anche all’eventuale destinazione dei tanti dati cancellati dai dipendenti e a stabilire se ci sia anche qualche altra persona che abbia beneficiato di queste informazioni e se i documenti sono stati duplicati. Una indagine ancora all’inizio che potrebbe portare a sviluppi inaspettati. Oltre allo stupore per quello che è successo e per quello che potrebbe succedere in via amministrativa e giudiziaria, al Municipio di Cicciano bocche cucite e riserbo massimo sulla storia e sui suoi protagonisti: un ambiente poco tranquillo quello degli uffici dell’ente di corso Garibaldi anche perché nell’ultimo consiglio comunale si è discusso di una mozione di sfiducia (respinta dalla maggioranza) presentata dai gruppi consiliari di minoranza contro il vicesindaco e assessore al personale Maria De Riggi dopo un botta e risposta tra il politico e un gruppo di dipendenti.
Il primo cittadino di Cicciano Raffaele Arvonio, per ora, si è trincerato dietro un laconico «No comment» mentre il comandante dei caschi bianchi Fulvio Testaverde ammette: «È un’indagine complessa e delicata, stiamo lavorando, non posso dire altro in merito». Finito nell’occhio del ciclone per la vicenda del database cancellato, l’ufficio tecnico del Comune di Cicciano era già un «osservato speciale» dopo il provvedimento di trasferimento adottato dalla nuova amministrazione Arvonio. Nell’ottica infatti di razionalizzare la pianta organica dell’ente, l’esecutivo Arvonio ha disposto il trasloco del settore tecnico del Comune dal rione Iacp dove era da circa 20 anni alla nuova sede di corso Garibaldi. Nella ex sede ora ci sono gli uffici ecologia e manutenzione.