Avella. Non è una piaga come quella narrata nella Bibbia, la devastante invasione delle locuste inflitta da Dio agli egizi che schiavizzavano il popolo d’Israele. Ma è comunque molto fastidiosa, e soprattutto si ripercuote sull’immagine di Avella, l’invasione di tafani in località Fontanelle. Una piaga che scoraggia escursionisti, ciclisti, semplici amanti della natura, dal raggiungere questo angolo che lentamente si sta ripopolando e sta riacquistando valore anche turistico. E che spinge movimenti locali a chiedere l’immediata disinfestazione. Le “Fontanelle” sono un tratto montano a circa cinquecento metri sul livello del mare, attraversato dal fiume Clanio (ora in secca) e chiuso in una conca protetta dai monti circostanti. Pochi chilometri più in su si incontra la cascata di Acquapendente, tornata a mostrarsi agli avellani dopo anni di siccità. Scendendo a valle invece si può godere della pineta del Fusaro, oasi per chi cerca frescura e relax senza spendere troppo. I “numeri” per trasformare questo angolo di Avella in una località vacanziera a basso costo e a basso impatto ambientale, insomma, ci sono tutti. Ma ordinarie e straordinarie problematiche quotidiane spesso si frappongono alla fruizione consapevole di questi luoghi. Non solo abbandono incontrollato di rifiuti, o cemento selvaggio, ma ora anche lo sgradevole assalto di questi fastidiosi insetti simili alle mosche, ma di dimensioni maggiori, che alle Fontanelle stanno diventando ospiti fissi. Le cause della assillante aggressione sono diverse; di certo lo straordinario caldo di questa estate, ma ad incidere è anche la presenza spesso incontrollata di bestiame (mucche e cavalli, soprattutto) che qui vengono portate a pascolare e che attirano inevitabilmente queste moleste mosche “ematofaghe”, cioè ghiotte di sangue. Per questo si chiede la disinfestazione. Ernesto Sasso di “Centrosinistra per Avella” ha fatto altre battaglie per la tutela delle Fontanelle dall’inciviltà di chi abbandona rifiuti; oggi chiede che sia l’Azienda sanitaria locale ad intervenire per porre rimedio alla “piaga” avellana: “Non solo un fastidio ma anche un rischio, per risolvere il quale è bene che si intraprendano gli opportuni provvedimenti. Fontanelle è una località che va preservata”. Nel frattempo ci si arma in questa battaglia contro gli sciami. Trincerandosi per esempio dietro ramoscelli di piante aromatiche, invise ai tafani. Ma non tutti posseggono gli strumenti della saggezza popolare. E’ capitato così che un gruppetto di ciclisti della domenica, raggiunta l’amena ma infestata valle, abbia dovuto ricorrere ad alcool e pomate a causa delle punture dei tafani. Punture non letali ma comunque molto dolorose e che richiedono cure. In attesa di provvedimenti, l’invasione continua a “pungere” la sensibilità di chi ama questi luoghi ma non può goderseli..