NOLA- Cento candidati su 535 hanno rinunciato a sostenere l’esame di maturità. Questa la prima conseguenza dello tsunami abbattutosi sull’istituto parficato “Luca Pacioli” di Nola, investito dalla inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza di Torre Annunziata. Dopo il valzer di decisioni contrapposte, la parola finale sulle prove di esame l’ha messa lo scorso 5 luglio il Tar Lazio: gli esami devono continuare. E infatti ieri, 11 luglio, sono continuati. Chi la scorsa settimana non ha potuto sostenere la terza prova, ha potuto ieri mattina cimentarsi con il “quizzone”; gli altri invece hanno iniziato gli orali. Non tutti, però, perché tra gli ‘studenti’ molti, almeno cento, hanno rinunciato a sedersi dinanzi la Commissione, scoraggiati da quello che stava avvenendo: una Maturità passata al setaccio dalle Fiamme gialle ed una pioggia di accuse sulla scuola da parte della Procura di Nola. Accuse pensanti, per gli inquirenti alla “Pacioli” di via San Massimo si gonfiavano numeri di iscritti e personale per mantenere il titolo parificato; e si manomettevano o distruggevano documenti per sfuggire ai controlli (con la compiacenza, si disse ad aprile, di un impiegato dell’Ufficio scolastico regionale). Un falso ideologico continuato per molto tempo, sostiene il procuratore Mancuso; una scuola come altre, si difendono i responsabili ed anche gli alunni che l’hanno davvero frequentata. Quelli che non l’hanno mai vista nemmeno in cartolina, eppure si sono presentati a Nola a sostenere l’esame, invece, se non si sono ritirati potranno prendere l’agognato pezzo di carta. In attesa che si decida se è valido o meno. Al momento, viste le pronunce del tribunale amministrativo, lo è.