CASAMARCIANO- “Sì al confronto, sì al dibattito moderato che eviti sceneggiate, sì all’ultimo atto di questa querelle”. Il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi accetta il confronto diretto coi Democratici che attraverso Luisa Esposito (coordinatrice cittadina del Pd) chiedevano proprio il dibattito sul tema spinosissimo di cava Marinelli. Mentre si attende che l’auspicio di entrambe le parti si realizzi, Manzi torna sulla vicenda che divide la politica casamarcianese.
Sindaco, ultima replica “virtuale” sull’argomento?
“Sì, ultima replica necessaria visto che si parla di verità sparite. Evidentemente il Pd, l’indistinto coordinamento del Pd, vuole logorarci sul nulla. E soprattutto quando si tratta della mia persona fa fatica ad essere obiettiva”.
Torniamo quindi alla vicenda “cava Marinelli”. Il Pd contesta la “transazione” con la Edilcalcestruzzi, considerata economicamente svantaggiosa prima di tutto perché si passa da 1,3 milioni di euro a 800mila ottenuti dalla società.
“Questa della transazione è una suggestione. Non c’è stata transazione, anche perché l’iter amministrativo per le “transazioni” con gli enti pubblici prevede autorizzazioni specifiche degli organi di controllo e revisione contabile nonché apposito atto consiliare. Atti mai intrapresi in questa vicenda”.
Il Pd le dice: “La Giunta Regionale della Campania ha determinato in 1.322.945,74 euro la somma dovuta per il periodo 1986-2006, chiedendo alla ditta Edilcalcestruzzi (e non ad altra società), subentrata nel 1996 alla ditta Cava Maddalonese (e dunque nella posizione debitoria della stessa, accollandosi il debito relativo al contributo) il pagamento di questa somma. Somma che andava recuperata per l’intero”.
“Le determinazioni regionali riguardano le quantità e i relativi importi dovuti in eccedenza per il periodo estrattivo dal 1986 al 2007 non individuano “chi” questi importi è tenuto a versarli perché attengono ad atti amministrativi intercorrenti tra l’ente e il concessionario dei singoli periodi convenzionati non rientrando tale competenza in capo alla Regione. A conferma di ciò vi sono gli atti a corredo della definizione del dovuto dalla Edilcalcestruzzi per il periodo 1997-2007 svoltesi davanti alla sezione del genio civile di Napoli . In quella sede vi è esplicita riserva da parte del sottoscritto per il periodo antecedente 1986-1996 “ per tutte le azione più opportune per tale recupero”.
Sindaco, ma perché se la somma era di 1,3 milioni di euro ne avete recuperati 800mila?
“Il Comune si è adoperato sulla scorta dei suggerimenti del proprio avvocato. Un legale che tra l’altro fu scelto dalla passata amministrazione. Dietro consiglio dell’avvocato abbiamo chiuso un lungo contenzioso ed abbiamo incamerato un importo certo oltre a disporre gli atti per il recupero di quelli ulteriori relativi agli anni 1986-1996) nei confronti dei soggetti tenuti al pagamento”.
Ma esiste una sentenza del Consiglio di Stato che fissa l’importo che era dovuto, e quello è di 1,3 milioni di euro, dicono i Democratici.
“La sentenza indicata dal Pd, maldestramente, non definisce il contenzioso ma ne statuisce la competenza esclusiva in capo all’autorità giudiziaria ordinaria lasciando tutto ancora da definire”.
Veniamo ad una delle accuse più forti, quella sulla sponsorizzazione ricevuta dalla Edilcalcestruzzi per il festival del teatro. Si pone, dicono i Democratici, una questione etica.
“Il Pd sulla questione ha mutato orientamento: ora parla di opportunità, prima parlava di atto dovuto come se avessimo commesso un reato. Posto che questi argomenti vanno affrontati con competenze specifiche, magari quelle di un avvocato, ribadisco che la società ha versato a titolo di sponsorizzazione somme irrisorie e non abbiamo alcuna remora “morale” ad accettarle. E’ una realtà industriale che versa importi considerevoli all’ente dal 1986. Ricordarsi solo ora di simile attività, in maniera, poi, dispregiativa nei confronti di chi oggi la esercita è quantomeno ipocrita e bizzarro”.
Capitolo ambiente: quello sicuramente più importante e che interessa molto i cittadini.
“Ci interessa (ormai) la ricomposizione ambientale della collina e la salute della collettività e per questo stiamo operando con gli accertamenti ed i controlli disposti, nessuno escluso. Certo non ci accontentiamo di un generico “monitoraggio di impatto ambientale” previsto nell’autorizzazione regionale e che deve essere operato dalla stessa società, intendiamo porre in essere attività più incisive per la preservazione della salute dei nostri cittadini con risorse già appostate nel bilancio comunale. Quindi nessuna verità nascosta, un percorso cristallino operato di concerto con l’autorità regionale. Se mai , abbiamo dovuto riscontrare , con stupore “ la scomparsa” di documenti ed atti deliberativi , come la numero 41 del 16-04-1991 che dimostrano chiaramente la responsabilità di un percorso purtroppo segnato per la nostra comunità e che dovrebbero indurre i nostri maggiori detrattori a tacere”.
Questo dibattito sulla cava si farà?
“A Luisa Esposito dico che della questione si è già parlato in sede istituzionale ed in aula consiliare. Se al suo partito necessitano ulteriori chiarimenti , pur se non è mio diretto interlocutore, sono a sua disposizione. Quando, dove e come vorrà confrontarsi con atti alla mano, magari con un moderatore condiviso che ne regoli il dibattito e ciò al fine di non ridurre il tutto ad una “sceneggiata””.