NOLA- Si sta trasformando in un infinito minuetto il caso della scuola paritaria “Luca Pacioli” di via San Massimo a Nola. Ieri, 8 luglio, con circolare dell’Ufficio scolastico provinciale, è stato stabilito che l’esame di Stato si farà (in ottemperanza alla ordinanza del tar Lazio dello scorso 5 luglio). L’esame, sospeso dopo l’intervento della Guardia di Finanza e della Procura di Nola, si svolgerà l’11 luglio. Le terze prove già effettuate restano valide, chi invece non ha sostenuto il quizzone potrà farlo l’11.
Il caso “Pacioli” è scoppiato il primo luglio quando la guardia di finanza di Torre Annunziata si è presentata a Nola in via San Massimo dove circa 500 maturandi giunti da tutta Italia si apprestavano a sostenere l’esame di stato. Gli “allievi” sono stati interrogati dalle fiamme gialle che hanno scoperto quanto già si sospettava: la maggior parte di loro non aveva mai frequentato la scuola nolana. A onor del vero, come chiarito anche dalla Procura, ci sono anche studenti che la scuola l’hanno frequentata.
L’inchiesta sul Pacioli va avanti da aprile. Allora fu pure arrestato il responsabile occulto, nell’ambito di una operazione che riguardò anche alcune scuole di Torre Annunziata. L’inchiesta partì proprio dalla procura oplontina, che poi la passò per competenza a quella nolana. In un primo momento la scuola fu “chiusa”, poi il ricorso al tar che ha consentito lo svolgimento delle prove. Infine l’intervento della Finanza ed oggi di nuovo la pronuncia del Tar e la circolare del Provveditorato che fa continuare gli esami.
L’indagine della Procura di Nola ha svelato un mercato dei diplomi vero e proprio. Fino ad 8mila euro per sostenere l’esame senza avere mai frequentato, dicono gli inquirenti. E con esisto positivo assicurato. Presunte pesanti irregolarità anche nella tenuta di registri, verbali e documenti, con manomissioni ad arte per gonfiare il numero di studenti e mantenere la parità. Aspetti su cui la “Pacioli” si difende a spada tratta.