NOLA- In una città in cui una festa religiosa può finire in rissa, una macchina da festa che onora un santo essere usata per una competizione machista e un simbolo di fede diventare l’oggetto del contendere di fazioni tifose e politicamente scorrette, succede che la Fondazione che gestisce la kermesse debba inventarsi il giglio “virtuoso”. Quello che, detto in soldoni, è il giglio che “ha fatto il bravo”. Un paradosso, si premia chi ha rispettao le regole, come se rispettare le regole fosse un caso isolato e da onorare. La prima edizione del giglio virtuoso quest’anno, dunque, è andata all’obelisco della corporazione dell’Ortolano, ed al maestro di festa Francesco Francese che è stato premiato direttamente dal vescovo Beniamino DEpalma. Il merito dell’Ortolano (peraltro riconosciuto da tutti sin dalla conclusione della ballata): avere seguito il percorso senza strafare, senza eccessi, arrivando per primo in piazza Duomo dopo una processione lineare. Quello che dovrebbero fare tutti secondo regolamento.