NOLA- Roberto De Simone pronto a consegnare un dossier sui “vizi” della festa dei gigli alla Fondazione presieduta dall’avvocato Raffaele Soprano. Dopo l’intervista riportata dal quotidiano Il Mattino continuano le polemiche sui giudizi espressi dall’artista ospite domenica mattina in Comune per assistere alla Ballata dei gigli e della barca. L’autore de La Gatta Cenerentola avrebbe bocciato alcuni aspetti della manifestazione, definendola una tradizione “violentata” e spingendosi a dire: “In questa festa c’è violenza, non c’è più il rito, questo è un precipizio”. Ad infastidire il maestro, la volgarità imperante soprattutto nelle esibizioni musicali che accompagnano la danza delle macchine cullate dalle forti paranze: “C’è troppa volgarità – ha dichiarato – il modello è quello che vuole il consumo o il capitale, sembra di assistere a uno show televisivo, appunto, volgare”. E ad imbarbarire il contesto, anche l’uso smodato dei microfoni che “sembrano essere diventati l’elemento portante della festa”. Un vero colpo alla kermesse da parte di chi dovrebbe diventarne il direttore artistico, sebbene anche su questo punto De Simone abbia lasciato trasparire qualche incertezza: “Sto meditando e riflettendo su quello che ho visto e su quello che si potrebbe fare, sono libero di decidere, non ho ancora firmato nessun contratto”. Se il destino è incerto, sicuramente è certo il suo giudizio sulla processione che a dicembre concorrerà al sigillo Unisco. Un giudizio che riguarda anche il lato religioso della festa: “Dov’è San Paolino – domanda – il liberatore delle coscienze, quello da cui abbiamo appreso la coscienza di essere individui?”. Folklore e fede, insomma, per De Simone esigono una riforma profonda. Per questo sta approntando una relazione da consegnare al presidente Soprano. Per mettere le basi di una festa nuova, né violenta né violentata, che rinasca dalle ceneri di una volgarità che la sta stritolando.
Festa dei Gigli, Roberto De Simone prepara un “dossier” contro volgarità e frastuono
