NAPOLI- “Ah…chistu treno, pecché/ nun s’è fermato a Napule? Nun s’è fermato llá?” Cantava il grande Mario Merola intonando le note del “O treno d’o sole”. Più meno quello che cantano ogni giorno gli sventurati pendolari della Circumvesuviana, la ferrovia peggiore d’Italia (secondo il rapporto di Legambiente). Attenzione, però. La svolta è dietro l’angolo. Se questa notizia bomba lanciata dai mass media regionali stamattina sarà confermata, nessuno dovrà più intonare: “Mme pare giá nu seculo/ ca stó’ luntano ‘a mámmema…” mentre il treno stancamente raggiunge la stazione centrale dopo essere partito da Nola.
Pare infatti che il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis abbia mostrato interesse per l’acquisto della malandata azienda di trasporti regionali: vuole far promuovere i trasporti campani, notoriamente di serie C, fino allo scudetto della puntualità. E come farà? E’ escluso che metta Hamsik a guidare il treno. Né Benitez allenerà capistazione, formandoli per le più dure imprese, come sfuggire alle orde di viaggiatori indispettiti dai ritardi. Di Cavani all’ufficio informazioni non se ne parla, si rischierebbe di lasciar vuota la guardiola. Improbabile che De Santis lasci la rete per la biglietteria. Impossibile, infine, che ci trasporti tutti su una nave crociera come fa con le conferenze stampa.
In cosa consiste dunque l’idea del presidentissimo? Semplice. Acquistare la Circumvesuviana (che come è noto fa parte della holding dei trasporti Eav) e cambiarle il nome in “Pompeiana”. Astenersi facili battute. Il buon Dela vuole collegare la Circumvesuviana al polo archeologico pompeiano, il più visitato al mondo, unendo marketing turistico territoriale al servizio trasporti. Un’idea che piace in Regione dove, si sa, è più facile trovare un consulente di marketing turistico che un’idea sul marketing turistico.
Bisogna ammettere che il progetto ha fascino. Prendere la scassatissima ferrovia, darle un nome attraente (soprattutto per i turisti) e trasformarlo in stazione-vetrina risanando un’azienda che con sei linee, 30 milioni di passeggeri l’anno e 316 corse di media (quando non sono soppresse), ma soprattutto col suo deficit economico, è tra i “bubboni” più indigeribili per la Campania.
Ci viene però un dubbio. La Pompeiana porterà fino a Nola? Ci sarà spazio anche per le stazioni della “periferia” dell’area metropolitana in questo mastodontico progetto di risanamento? Le stazioni di Baiano, Saviano, Scisciano saranno anche loro vetrine oppure il produttore calciofilo ha occhi solo per le grandi mete turistiche e nessun interesse per il pendolare di periferia? Speriamo ne abbia. Viceversa saremmo noi a proporre un investimento a De Laurentiis: la “Bruniana”. Potrebbe trasformare l’attuale linea Baiano- Napoli, che tocca molti comuni del nolano, in un percorso tra le bellezze dell’area nolana (ne abbiamo anche noi, sa…). Così riscatterebbe un altro pezzo di Vesuviana, un altro pezzo di territorio campano, ed un altro pezzo di patrimonio culturale. E soprattutto impedirebbe a noi poveri viaggiatori del Nolano di cantare ancora “‘O chiammano accussí: “Treno do sole”… ma chisto è ‘o treno da malincunia…”