“Quella che ha colpito la famiglia Monda è solo l’ultima delle tante tragedie consumate sulla Statale 268 del Vesuvio. Ora il Governo spinga per la messa in sicurezza e la ripresa dei lavori per il raddoppio”. Ad affermarlo è il deputato del Pd Massimiliano Manfredi, membro della Commissione Ambiente e Territorio della Camera, che ha inviato, insieme al deputato salernitano Tino Iannuzzi, un’interrogazione ai Ministeri delle Infrastrutture, degli Interni e del Lavoro per chiedere interventi immediati per l’arteria stradale su cui hanno perso la vita decine di persone a causa di incidenti, ultimo quello di domenica scorsa con la morte di un intero nucleo familiare.
“La Statale 268 si presenta oggi con un tracciato ad una sola corsia per senso di marcia per quasi l’interezza del percorso, salvo alcuni recenti interventi di ammodernamento, in quanto progettata per il traffico degli anni sessanta e costruita solo agli inizi degli anni ottanta – afferma Manfredi nella sua interrogazione – La stessa manca poi di corsie di emergenza e piazzole di sosta nel tratto Napoli – Somma Vesuviana e alcuni svincoli non presentano neanche la classica aiuola che separa fisicamente il lato corrispondente all’entrata con il lato corrispondente all’uscita. Una situazione di clamorosa insicurezza che viene pagata dagli automobilisti con uno scotto intollerabile”.
Da qui la richiesta al Governo di accelerare l’iter della messa in sicurezza dei tratti a rischio e di far riprendere a regime i lavori del progetto di raddoppio delle corsie già varato dall’Anas. “Da anni si chiede all’Anas e alla Romana Impresa spa, esecutrice dell’opera, il perché di questo andare a rilento nella esecuzione del primo e secondo lotto – prosegue Manfredi – Eppure i soldi ci sono, circa 120 milioni. E invece l’opera è ferma a poco più del 12% e intanto veniamo a sapere che l’impresa titolare dell’appalto, a causa di problemi economici e finanziari, ha addirittura avviato le procedure di licenziamento per i suoi dipendenti. Per questo è necessario che il Governo intervenga con urgenza per tutelare i lavoratori e garantire il completo ripristino dei lavori per completare e migliorare la SS 268 e privarla finalmente dell’indegno appellativo di Statale della morte”.