WASHINGTON- Ha ucciso la sorellina di 8 anni mentre erano soli in casa. E alla polizia ha raccontato che era stato un intruso, ma il suo racconto non ha convinto fino in fondo e ieri, riferiscono i media Usa, e’ arrivata la svolta: ad uccidere la bambina, secondo gli inquirenti, e’ stato proprio lui che ora e’ stato fermato e incriminato per omicidio. La tragica vicenda e’ accaduta il 27 aprile scorso nella cittadina californiana di Valley Springs, nella contea di Calaveras.
La vittima, Leila Fowler, di appena 8 anni, e il fratello erano soli in casa, (i genitori erano ad una partita di baseball) quando è scattato l’allarme: il fratello ha chiamato i soccorsi che hanno trovato la bambina in gravi condizioni, con diverse ferite da coltello. La piccola è morta poco tempo dopo il ricovero in ospedale. Il ragazzino, la cui identità non è stata resa nota, ha raccontato agli inquirenti di aver visto un intruso lasciare l’abitazione e di aver trovato la sorellina sul pavimento ricoperta di sangue. E ha pure fornito una descrizione dell’assassino: un uomo alto con i capelli grigi. La polizia ha quindi perquisito l’abitazione e setacciato la zona, ma nessun vicino sembrava confermare la versione del 12enne e non sono stati trovati segni di scasso o di infrazione. Dopo due settimane di indagini, con raccolta di indizi tra cui impronte e Dna dalla casa dell’omicidio, è arrivata la svolta: il ragazzino è stato arrestato e incriminato per omicidio. “I cittadini di Calaveras possono dormire un po’ meglio stanotte”, ha detto lo sceriffo della contea, Gary Kuntz, nell’annunciare l’arresto del ragazzino senza fornire ulteriori dettagli sulle prove che hanno portato all’incriminazione. Il caso è destinato a suscitare polemiche considerando il fatto che si tratta di un minore che non ha ancora raggiunto l’età minima, secondo le leggi della California, per essere processato. E’ probabile quindi il suo rilascio mentre si cerca ancora di capire il movente.
Fonte Ansa