di Nello Lauro
CAMPOSANO- Un appello, diciamo due, forse tre. Anzi più di tre. L’associazione “Ultimi” fondata dall’instancabile don Aniello Manganiello denuncia la situazione disastrosa di diversi appartamenti del popoloso rione Iacp di Camposano. Ognuno con la sua situazione, ognuno con il suo problema ma tutti con lo stesso pericoloso e malsano disagio: i soffitti gocciolanti, figli di coperture approssimative e con quasi nulla manutenzione. Don Aniello ci dà appuntamento la mattina presto e nonostante il primo torrido caldo piccole gocce di pioggia cadono su di noi “aiutandoci” anche in quello che vedremo poco dopo. Al rione Iacp don Aniello è conosciuto, amato: tutti lo salutano, gli chiedono consigli, lo chiamano al telefono. E lui risponde sempre. Con il sorriso. Quello determinato di chi comprende e va avanti per la sua strada. Ci porta nel primo appartamento: qui c’è l’arzilla e irriducibile signora Maria, che vive qui da 33 anni: i soffitti della sua casa sono fradici di acqua e la muffa la fa da padrona in tutte le stanze. “E’ difficile questa situazione – racconta esasperata – anche quando andiamo in bagno dobbiamo stare attenti a non farci la doccia prima del tempo. Abbiamo scritto a chi di dovere, abbiamo anche incaricato un legale per aiutarci ma niente è cambiato, semmai è tutto peggiorato”. Una situazione che ogni giorno che passa diventa più difficile. “Non abbiamo i soldi per poter aggiustare da soli – dice la signora Rosa – anche lei da oltre 30 anni ospite delle case popolari – ci sono stanze in cui piove proprio come se fossimo a cielo aperto e siamo costretti a mettere dei secchi per cercare di tamponare e salvare il salvabile. Nelle stanze più inguaiate abbiamo tolto i nostri mobili migliori. E’ un peccato – conclude – ma perchè dobbiamo vivere così? Perchè nessuno ci ascolta? Perchè non interviene nessuno? Aiutateci, questa non è una casa”. Difficile darle torto. Anche a casa della signora Antonia – sorridente e combattiva che vive da 10 anni a Camposano – il problema è serio: “Guardate come stiamo combinati, è veramente uno scandalo la situazione in cui siamo costretti a vivere. Mio figlio tutti i giorni deve combattere e pulire la stanza dai pezzi di intonaco che gli cadono sulla testa”. Non migliora la situazione a casa del signor Gianni che apre le braccia quando ci vede: “Che vi debbo dire – esordisce – siamo fortunati che questo tetto non ci sia ancora crollato in testa. E’ una situazione che va avanti da troppo tempo, abbiamo telefonato, abbiamo scritto, abbiamo anche pagato un avvocato ma niente: tutto è come prima, peggio di prima”. Gli fa eco la figlia dall’altra stanza, delusa per tutto quello che vede: “Ogni giorno faccio doppio turno di pulizia per cercare di togliere tutto quello che cade dal soffitto, abbiamo anche spostato la stanza da letto perchè era diventata una doccia notturna”. Non vanno meglio le cose nell’appartamento di fronte dove la signora Giuseppina confessa: “Ci abbiamo anche rimesso dei soldi, abbiamo riparato a spese nostre la copertura ma vista la condizione di tutto lo stabile è stato un intervento inutile e costoso e nessuno ci ripaga”. Usciamo dalle case e non piove più. Almeno per il momento. Ma la rabbia dei silenziosi resta. E cresce. Aiutamoli.
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