TUFINO- Lotta all’evasione della Tarsu, internalizzazione della raccolta rifiuti e no deciso alla ricomposizione della discarica di Paenzano due con il compost fuori specifico, rifiuto indicato dalla Regione e ritenuto ‘tal quale’ dagli ambientalisti. Questi i temi caldi aTufino. Dopo l’incontro svoltosi giovedì 18 aprile, cui hanno preso Lista civica Tufino, il sindaco Antonio Mascolo con parte dell’esecutivo, ma non la minoranza di Progresso civico (Carlo Ferone e Filippo Galeotafiore), il dibattito andrà avanti nel prossimo consiglio comunale (ancora da convocare). Tra le problematiche da affrontare e risolvere, su cui si sono confrontati l’amministrazione e Lista civica, quella della evasione fiscale che a Tufino registra ancora, secondo le stime dell’associazione guidata da Onofrio Petillo, numeri altissimi. “In paese-spiega Petillo- si tassano solo 60mila metri quadri per quanto riguarda la Tarsu, e questi sono gli stessi numeri della vicina Comiziano che ha, però, la metà del territorio tufinese”. Qualcosa non quadra, insomma, e questo finisce per incidere sulle famiglie che quest’anno si sono viste anche raddoppiare la tassa sui rifiuti solidi urbani: “E’ necessaria una seria lotta all’evasione- spiega Petillo- per redistribuire il peso del costo del servizio in maniera più omogenea”. La maggioranza ha accolto nel corso dell’assemblea parte delle critiche mosse da Lista civica, in particolare sulla strategia di riduzione dei rifiuti, rispetto alla quale, ha dichiarato Mascolo, “è pronto un volantino informativo per i cittadini”. Un volantino che non può essere stampato “a causa delle condizioni finanziarie del comune”. Un paradosso non nuovo nella cittadina dello Stir, alle prese con seri problemi di cassa che compromettono la liquidità dell’ente.Il discorso delle due parti politiche del paese è poi restato sul tema dell’ambiente e della raccolta rifiuti. Da parte di LcT, è arrivata un’altra proposta rivolta all’esecutivo Mascolo, ovvero il non pagamento della frazione di secco organico: “L’impianto Stir -afferma Petillo- non è localizzato in un’area Asi ma a ridosso di un centro abitato. Questo comporta un maggiore esborso da parte dell’ente comunale per le manutenzioni e le bonifiche. Per cui proponiamo che la frazione secco indifferenziata non comporti una spesa per il Comune al momento del conferimento, e che le quote ristoro vengano riviste alla luce dei costi maggiori affrontati”. La creazione di una società in house per la raccolta, e di una società di scopo per il riusco ed il riciclo, costituiscono altri dei punti centrali di quello che diventerà un docuemento più sintetico da far inserire all’ordine del giorno nella prossima assemblea consiliare. Un documento che parte sempre e comunque da una riflessione di base, ovvero il rifiuto ad ulteriori “aggravi ambientali” per il territorio,con l’arrivo del rifiuto compost fuori specifica con cui si dobrebbe ricomporre Paenzano due: “Bisogna chiedere immediatamente i lavori di messa in sicurezza finale di Paenzano 2 con materiali idonei escludendo nel modo più assoluto il famigerato CER 19.05.03 identificato come rifiuto in tutta Europa- conclude Petillo.